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Coronavirus, ecco il nuovo modulo: ora bisogna autocertificare di non esser risultati positivi al Covid-19

Quando serve, cosa scrivere e il link per scaricarlo

autocertificazione generica (foto da sito ministero interno)

Liguria. È on line il nuovo modello di autodichiarazioni da utilizzare, in questo periodo di emergenza Coronavirus, per gli spostamenti fuori casa. Rispetto a quello usato finora contiene una nuova voce, con la quale l’interessato deve autodichiarare di “non trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 1, comma 1, lett. c) del D.P.C.M. 8 marzo 2020”, ossia di non essere sottoposto a quarantena o positivo al virus Covid-19.

QUI IL MODELLO AGGIORNATO.

Il nuovo modello prevede anche che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall’onere di allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.

Per il resto, resta valido quanto già spiegato nei giorni scorsi: l’autocertificazione va sempre portata con sé per giustificar l’uscita dal proprio domicilio con una delle tre motivazioni ammesse (lavoro, salute o necessità). Violare il decreto è sanzionabile penalmente con l’arresto, fino a 3 mesi di reclusione e una ammenda di 206 euro. Di seguito le risposte alle domande più comuni.

— A SEGUITO DEL NUOVO DPCM DELL’11 MARZO, ECCO L’ELENCO DELLE ATTIVITA’ CHE RESTERANNO APERTE

– L’autocertificazione quando va fatta?
L’ordinanza chiede di “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori (dicitura che si riferiva alla ‘vecchia’ zona rossa) nonché all’interno dei medesimi territori”. L’espressione “all’interno” non è sufficientemente univoca, ma appare chiaro che l’autocertificazione vada fatta, almeno in teoria, SEMPRE. Anche all’interno dello stesso Comune, e senza dubbio per ogni spostamento fuori dal proprio Comune.

Quando si può uscire?
Per “comprovate esigenze lavorative“, “situazioni di necessità” e “motivi di salute“. Ma bisogna avere l’autocertificazione con sé. In assenza di una di queste tre ragioni, NON si può uscire di casa.

– Cosa si intende per “situazioni di necessità”?
Sono quelle legate a esigenze importanti: è incluso anche andare a fare la spesa.Un nonno può andare a tenere i nipoti se i figli lavorano, un genitore separato può andare a prendere il figlio dall’ex coniuge, un figlio può andare ad assistere il genitore anziano. Bisogna avere l’autocertificazione indicando appunto il motivo dello spostamento. NON si può, invece, andare a pranzo o cena da amici e parenti.

– Ho figli, devo tenerli chiusi in casa?
NO,
puoi uscire con loro per fare una passeggiata o andare al parco (rientra nelle necessità). Devi però evitare gli assembramenti “non familiari”, ossia non avvicinarti a meno di un metro dalle altre persone.

– Da Pietra posso andare a fare la spesa a Savona?
NO.
La spesa va fatta nei pressi del proprio domicilio (e quindi, solitamente, nel proprio Comune o, se impossibile, in quelli vicini). Quindi questa motivazione non sarà valida in sede di autocertificazione.

– Devo fare l’autocertificazione per andare da Pietra Ligure a Loano, o da Vado Ligure a Savona?
SI’.

– Esco per lavoro tutti i giorni, devo fare ogni giorno un’autocertificazione?
NO,
puoi usare sempre la stessa indicando nelle motivazioni l’esigenza lavorativa e spiegando che è quotidiana.

– E se sono un artigiano e devo andare ogni volta in posti diversi?
Anche in questo caso, basta spiegare sull’autocertificazione senza farne ogni volta una diversa.

– E se nel frattempo vado anche a portare i medicinali a mia nonna?
In questo caso può aver senso, per precauzione, aver con sé DUE certificazioni: una “lavorativa” e una per le ragioni personali.

– Basta una sola autocertificazione o ne servono una per l’andata e l’altra per il ritorno?
Ne basta una
, il ritorno al proprio domicilio è sempre consentito.

– Non ho la stampante, come posso fare?
Non importa, non serve “assaltare” le copisterie. Quello di ieri su carta intestata del Ministero o quello allegato in questo articolo sono solo modelli: potete anche scrivere a mano le stesse cose su un foglio.

– Ho dimenticato l’autocertificazione, cosa rischio?
Se siete usciti per una ragione “vera”, nulla: in caso di controllo le forze dell’ordine ve la faranno compilare sul momento.

– Se esco senza comprovata ragione, cosa rischio?
Teoricamente, l’arresto con reclusione fino a tre mesi più un’ammenda di 206 euro. Poi è chiaro che non è questo il senso del decreto: già solo il fatto di potervi “autocertificare”, anche sul momento davanti alla pattuglia, dovrebbe farvi capire che l’obiettivo non è punire ma prevenire.

Queste sono le linee generali. Chiaramente, a così poche ore di distanza dal decreto, su molti casi specifici sarà necessario attendere direttive e indicazioni dal Governo. In ogni caso, appare evidente che il “senso” del tutto è rimanere in casa se non è necessario uscire, ma che non ci saranno “blocchi” o varchi tra un Comune e l’altro. E’ un decreto che ancora “si fida” della responsabilità dei cittadini, non è la legge marziale.

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