Albenga. La situazione dell’Istituto Domenico Trincheri di Albenga è finita nell’occhio del ciclone, dopo i racconti shock, in forma anonima, di alcuni operatori che, a vario titolo, lavorano all’interno della struttura.
E dopo le precisazioni odierne del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, ora è arrivata una nuova presa di posizione ufficiale da parte del presidente del Trincheri Piero Corradi, che ha rispedito al mittente tutte le accuse.
“L’istituto Trincheri, – ha dichiarato, – sta affrontando una situazione la cui gravità è ampiamente riscontrabile sia a livello nazionale che internazionale e sta misurandosi con enormi difficoltà, che peraltro sono comuni a molte altre strutture dello stesso tipo. Le azioni che ha messo in atto a tutela degli ospiti e dei dipendenti sono rispettose sia dei decreti sia delle linee guida che si sono succedute”.
“Contestiamo in maniera decisa le accuse di ‘omertà’ e l’intento di nascondere i fatti; la situazione è monitorata e gli enti controllori sono informati dal Direttore sanitario, sia tramite continui contatti telefonici sia tramite le relazioni che vengono inviate periodicamente”.
“I dati che sono comunicati sono i dati di cui l’ente dispone ufficialmente; non riteniamo fonti ufficiali i ‘sentito dire’ e anzi riteniamo che in un momento come questo, dove le ‘voci’ si susseguono in modo incontrollato sia importante non dare spazio a notizie di cui non si abbia la certezza di veridicità”.
“Dispiace che lo spazio che in questo momento viene dato a sfoghi personali metta in secondo piano l’impegno e la dedizione del personale, a cui va il nostro ringraziamento, che con dedizione e senso di responsabilità sta continuando a lavorare, con i DPI, a tutela della salute dei nostri ospiti”.
“Ad oggi l’Istituto non ha comunicazioni ufficiali che certifichino casi di dipendenti sottoposti a quarantena obbligatoria dalle autorità preposte. Rigettiamo con fermezza l’accusa di non occuparci allo stesso modo di tutti i dipendenti che, a vario titolo, sono impegnati nella struttura, ma ribadiamo che, pur rispettando le preoccupazioni e i timori dei dipendenti in momenti così difficili, per la loro tutela, non possiamo fare altro che attenerci alle disposizioni che provengono dalle Autorità sanitarie regionali e che, per il personale sanitario ha previsto precise modalità riguardo l’effettuazione dei tamponi e la presenza sul posto di lavoro”, ha concluso Corradi.