Borghetto Santospirito. “Abbiamo preso atto delle dichiarazioni del Sindaco del Comune di Borghetto in merito alle assenze del personale presso la struttura Humanitas di Borghetto S. Spirito. Comprendiamo e condividiamo le preoccupazioni del sindaco legate al rischio di non riuscire piu’ a garantire la continuita’ assistenziale presso la RP Humanitas ma tuttavia troviamo sbagliato ed ingiusto che le responsabilita’ di quanto sta accadendo si facciano ricadere in modo generalizzato sui lavoratori”. A parlare, in una nota per la Cisl Fp, è Giovanni Olivieri.
Il sindaco di Borghetto Santospirito Giancarlo Canepa, durante la diretta andata in onda ieri sulla pagina Facebook di IVG.it, aveva detto: “In una casa di riposo a Borghetto Santo Spirito abbiamo 16 su 18 dipendenti in malattia. Capisco la paura, il contesto emergenziale e altro ancora… Ma come si fa a gestire 43 pazienti in una casa di riposo con solo due dipendenti, con anziani a letto? C’è di fatto una emergenza nell’emergenza, mi auguro che con la proprietà si possano trovare rapide soluzioni. Non vorrei dover adottare misure e provvedimenti pesanti” aveva concluso il primo cittadino.
Di qui la risposta odierna dei sindacati: “Molti dipendenti della struttura stanno manifestando sintomi simil influenzali e stanno chiedendo, l’attivazione della dovuta sorveglianza sanitaria con la somministrazione del test diagnostico su tamponi per COVID 19 che in caso negativo consentirebbe il rientro all’attività lavorativa in sicurezza a garanzia della salute degli stessi operatori e degli ospiti ricoverati nella struttura con in quali durante le fasi dell’assistenza vengono a contatto diretto”.
“A tal fine – continua Oliveri – la CISL FP per fare chiarezza su quanto sta accadendo in una lettera indirizzata a Sereni Orizzonte (ente gestore) ed al sindaco del comune ha chiesto di essere messa a conoscenza del numero di dipendenti che risultano in sorveglianza sanitaria chiedendo nel contempo che venga garantita la fornitura dei DPI adeguati a tutto il personale e l’applicazione rigida dei protocolli sanitari volti al contenimento della diffusione del COVID 19 .
E’ indubbio che per come si caratterizzano in generale le residenze sanitarie extraospedaliere sia dal punto di vista strutturale che organizzativo la gestione in sicurezza , dei casi con sintomatologia sospetta e’ particolarmente complicata, e nel contempo alto il rischio dei lavoratori esposti.
Per questo chiediamo che venga innalzato il livello di attenzione e controllo da parte delle Autorita’ Sanitarie competenti su queste strutture” conclude.