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Albenga, Porro (Lega): “Nessuna campagna elettorale, condividiamo paure e ansie dei cittadini”

"È del tutto falso il fatto che nessun consiglio comunale del paese si riunisca, anzi ovunque si fanno e anche a Roma"

Cristina Porro Albenga

Albenga. Non si è fatta attendere la replica della Lega di Albenga all’attacco sferrato dall’amministrazione comunale del sindaco Riccardo Tomatis, che ha accusato i rappresentanti del centro-destra di “vivere una campagna elettorale perpetua e non hanno ancora capito che il bene comune passa dalla responsabilità di porre in atto politiche serie e non di propaganda perenne”.

Il consigliere comunale e segretario ingauno del Carroccio, Cristina Porro, afferma: “Come consigliere comunale, ma prima ancora come cittadina di Albenga, sono davvero amareggiata della reazione del sindaco alla richiesta delle opposizioni di tenere un consiglio comunale straordinario per fare il punto di questa drammatica situazione e per programmare i possibili primi interventi per aiutare gli albenganesi, i nostri commercianti che giustamente e quotidianamente chiedono aiuto, consigli e delucidazioni. Nessuno va lasciato indietro, lo ha detto anche il presidente della Repubblica. La nostra non è campagna elettorale, ma semplicemente voler condividere con questa amministrazione le paure e le ansie dei cittadini. Noi, come tutti, siamo colpiti dall’emergenza Coronavirus e siamo spaventati dalle sue conseguenze nell’immediato e nel prossimo futuro. Spiace che l’amministrazione non condivida questi timori e pensi di poter fare da sé. Ma forse, come già per la sicurezza, siamo noi ad avere un’errata percezione del problema”.

“In seconda battuta mi rivolgo al presidente del consiglio comunale, che per ruolo (e indennità) dovrebbe attenersi a mantenere un profilo istituzionale. Il suo video pubblicato ieri sui social (proprio quei social che lui ci ha accusato di usare per fare propaganda) si commenta da sé ed è alquanto inopportuno, per modi e per contenuti. Chi ricopre una carica istituzionale come la sua, pagata con i soldi dei cittadini albenganesi, non può e non deve permettersi di usare certi toni nei riguardi di consiglieri che rappresentano la voce dei propri elettori. La convocazione del consiglio comunale (che rientra nelle prerogative delle minoranze) è stata chiesta per avere delucidazioni su come si sta muovendo l’amministrazione oggi e cosa ha pensato per il prossimo futuro cose che in questo momento di ansie sarebbe opportuno rendere note, se è vero come è stato detto. Non è mettendo al bavaglio a chi la pensa diversamente che si risolvono i problemi”.

“È del tutto falso il fatto che nessun consiglio comunale del paese si riunisca, anzi ovunque si fanno e anche a Roma, che lui cita, il governo incontra le opposizioni. Si chiama democrazia. Nella quale ciascuno di noi, per il bene dei cittadini e del territorio, è chiamato a fare la sua parte. Non solo l’opposizione. Anche il sindaco e il presidente del consiglio comunale”.

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