Alassio. A una settimana dall’ultimo DPCM, che ha limitato le aperture dei negozi e la mobilità delle persone, la polizia municipale di Alassio stila un primo bilancio degli interventi effettuati.
Sono state 130 le autocertificazioni raccolte dagli agenti durante i controlli sui cittadini fermati che si spostavano in città, chi a piedi, chi sui veicoli. Mentre sono state oltre 250 le persone avvisate in via preventiva.
Le attività controllate tra quelle che – sempre secondo il DPCM – hanno facoltà di tenere aperto al pubblico sono state 64 in totale. Tra queste, per alcune, la polizia municipale di Alassio sta verificando il rispetto dei parametri di sicurezza.
Sono infine 7 (al momento) le persone denunciate (ex art 650 del Codice Penale) per essere state colte fuori dalle proprie abitazioni senza un giustificato motivo, ma sono ancora in corso le verifiche sulle autocertificazioni.
“Vorrei infatti che fosse chiaro – spiega il comandante Parrella – che l’autocertificazione non è un nulla osta o un lasciapassare, ma una dichiarazione del cittadino che afferma di rientrare nella casistica delle poche deroghe ammesse dal DPCM e si assume la responsabilità di quanto dichiarato”.
“Vorrei anche aggiungere – prosegue il Parrella – che la deroga per la corsetta o per la spesa è da intendersi nelle zone immediatamente adiacenti alla propria abitazione. Non è momento di capricci, ma di necessità contingenti, anche perchè, come ci viene chiesto a più livelli, dal Governo, dalle prefetture, dagli stessi cittadini che hanno compreso l’importanza del #iorestoacasa, ci sarà un’ulteriore stretta sui controlli”.
“Vorrei ringraziare tutto il personale della polizia municipale di Alassio per il lavoro che stanno facendo, perché ne siamo tutti consapevoli, è stato catapultato in una realtà operativa inedita, rischiosa, in certi momenti anche surreale” ci tiene a dire il comandante.
“Un ringraziamento cui mi associo – aggiunge Angelo Galtieri, vicesindaco di Alassio – perchè mentre stiamo invitando la cittadinanza a stare nelle proprie case, ci sono molte, moltissime persone, che vorrebbero poterlo fare e non possono per professionalità, dovere civico, senso di responsabilità”.