Laigueglia. Il Trofeo Laigueglia, classica d’apertura del calendario nazionale, alza il sipario sulla stagione italiana del ciclismo su strada.
La manifestazione, ideata da Pino Villa nel 1964, inserita da quest’anno nella categoria Uci Pro Series, è organizzata dal Gs Emilia.
Il percorso ricalcava lo stesso delle ultime edizioni. Partenza e arrivo nel borgo marinaro di Laigueglia. Tracciato impegnativo; 202 km, quasi quattromila metri di dislivello.
A trenta chilometri dal via iniziava la salita verso Arnasco (370 s.l.m.). Quindi il primo gran premio della montagna, la Cima Paravenna (460 s.l.m.). A seguire, discesa da Crocetta, nella piana di Albenga e dunque primo passaggio a Laigueglia (zona rifornimento).
Si proseguiva verso Andora, la valle del torrente Merula e Stellanello, dove è stata affrontata l’ascesa del Testico (460 s.l.m.). Ridiscesi ad Alassio, i corridori si sono immessi nel circuito di Colla Micheri, breve ma selettiva salita di 2 km all’8.8%, da ripetere quattro volte.
Ultima asperità, lo strappo di Capo Mele, prima della conclusiva picchiata verso il traguardo di via Roma. Il più vecchio vincitore nell’albo d’oro della corsa è Pierino Gavazzi (nel 1989, 38 anni e 2 mesi). Il più giovane risulta invece il compianto belga Frank Vandenbroucke (nel 1996, 21 anni e 3 mesi).
La mattinata è stata caratterizzata da una fuga di oltre 120 chilometri. Protagonisti due giovani, Antonio Di Sante e Matteo Baseggio. I due, partiti ai piedi della salita verso Arnasco, sono stati ripresi lungo la discesa del Testico.
In totale, 127 gli atleti partenti, in rappresentanza di 19 gruppi sportivi. La francese AG2R-La Mondiale unica compagine del circuito World Tour (l’èlite del ciclismo). Sette le formazioni Professional, vale a dire: Androni Giocattoli-Sidermec, Bardiani CSF Faizanè, Gazprom-RusVelo, Nippo Delko Provence, Riwal Readynez, Team Arkéa-Samsic e Vini Zabù KTM.
Presente inoltre la nazionale italiana (guidata in ammiraglia dal commissario tecnico Marino Amadori), nella quale, alla vigilia, spiccava come atleta di punta il nome di Giulio Ciccone, lo scorso anno maglia azzurra degli scalatori al Giro d’Italia e per due giorni maglia gialla al Tour de France. L’abruzzese non ha tradito le attese, sferrando l’attacco decisivo a 150 metri dalla vetta dell’ultima salita, vincendo la resistenza dell’eritreo Biniyam Ghirmay (secondo, a vent’anni da compiere, rivelazione della giornata) e Diego Rosa (terzo), aggiudicandosi così la corsa della ‘baia del sole’ e bagnando la nuova annata coi migliori auspici.
A completare il quadro, tra le squadre Continental figuravano infine: Amore&Vita-Prodir, Beltrami TSA Marchiol, Biesse Arvedi, D’Amico UM Tools, General Store-Essegibi, Giotti Victoria, NTT Continental, Sangemini-Trevigiani-MG.KVis, Team Colpack Ballan e Work Service-Dynatek-Vega.
ORDINE DI ARRIVO:
1) G. CICCONE (Italia) 5h10’27” (media: 39,23 km/h)
2) B. GHIRMAY HAILU (Nippo-Delko Provence) a 32″
3) D. ROSA (Arkea-Samsic) s.t.
4) A. VENDRAME (Ag2r-La Mondiale) a 1’17”
5) L. ROTA (Vini Zabù) s.t.
6) E. SHALUNOV (Gazprom) s.t.
7) D. GABBURO (Androni Giocattoli) a 1’21”
8) M. TIZZA (Amore & Vita) a 1’48”
9) A. KRON (Riwal Readynez) a 1’55”
10) F. CONCA (Biesse-Arvedi) s.t.
Cronaca diretta:
I corridori si apprestano a recarsi al chilometro zero, passando dal centro storico cittadino. Si parte alle 11.00 in punto. Giornata soleggiata, sferzata da una leggera brezza marina.
11:05 Usciti da Alassio prova la sortita uomo, si tratta di Viktor Filutas della Giotti Vittoria. Una trentina i secondi di vantaggio sul gruppo.
11.20 Il plotone prosegue ad andatura regolare e riassorbe il fuggitivo. Controffensiva di Artur Sowinski (Sangemini), il quale si avvantaggia di una ventina di secondi. Si attraversa Ceriale.
13.40 Il gruppo torna compatto, mentre abbandona intanto Matteo Gaudo, portacolori della Giotti Victoria. Si procede ora a scatti, diretti a Villanova d’Albenga.
Ai piedi della salita verso Arnasco due corridori, Matteo Baseggio (General Store-Essegibi) e Antonio Di Sante (Sangemini), guadagnano più di un minuto. Il gruppo lascia fare.
12.00 Il margine dei due battistrada lievita a oltre 4′. Scocca intanto la prima ora di corsa: media 38,80 km/h.
12.15 In località Vendone, poco prima di Ortovero, il vantaggio di Baseggio e Di Sante aumenta. Nell’ordine dei sei minuti.
12.50 Superata la Cima Paravenna. Il passaggio sul primo gran premio della montagna della giornata: primo Di Sante, secondo Baseggio. Il plotone, capeggiato da Di Renzo, segue a 9’20”, scende nuovamente verso la piana di Albenga.
Seconda ora di gara: media 37,60 km/h.
13.30 I battistrada transitano a Laigueglia, nella zona rifornimento. Gruppo a 8’30”.
13.45 Superata la metà del percorso, si prosegue in direzione dell’entroterra di Andora, salendo dal Capo Mele. Il vantaggio di Baseggio e Di Sante scende, attorno ai 6′.
14.00 Nei pressi di Stellanello, all’imbocco del Testico, il divario tra i fuggitivi e il plotone, tirato in testa dagli uomini dell’Arkea-Samsic, si abbassa a 4’30”.
Terza ora di corsa, media: 38,33 km/h. Si ritira nel frattempo anche Davide Plebani (Biesse-Arvedi), medaglia di bronzo nell’inseguimento individuale agli ultimi mondiali su pista.
14.20 Sulla vetta del Testico; primo Di Sante, secondo Baseggio. Il gruppo rintuzza, attardato di 2’50”. Tradotto in metri, circa un chilometro di differenza.
Di Sante e Baseggio vengono ripresi alla fine della discesa del Testico. I due ormai ex battistrada sono rimasti in avanscoperta 117 km.
13.05 I ciclisti sono prossimi a entrare nel circuito finale. Superata nuovamente Alassio: gruppo compatto al primo attacco della salita di Colla Micheri. Scocca intanto la quarta ora di gara: media 39,50 km/h.
La carreggiata particolarmente stretta si dimostra insidiosa. A farne le spese è il francese Le Roux, portacolori dell’Arkea, il quale scontrandosi con una ringhiera a bordo strada cade malamente sulla spalla sinistra. Viene soccorso e condotto all’ospedale dall’ambulanza.
15.10. Gruppo pertanto relativamente spezzato. Una ventina i corridori davanti, capeggiati da Mauro Finetto e dal transalpino Bouchard passano per primi in cima all’erta e scendono verso Andora. Fra questi vi sono anche Giulio Ciccone e Deyer Quintana, fratello del più famoso Nairo.
15.20 Secondo passaggio ai piedi di Colla Micheri. Si notano Beppu e Bagioli con una decina di metri di vantaggio.
15.25 A 300 metri della vetta Diego Rosa sferra un affondo. Lo seguono Tizza, Ciccone e, rinvenendo sul passo, anche Biniam Hailu. I quattro scollinano col suddetto ordine e proseguono di comune accordo nella discesa.
15.35 Terzo e penultimo transito a Colla Micheri. Alla curva a sinistra verso lo strappo, i quattro battistrada conservano un vantaggio intorno ai 20″.
A metà ascesa il russo Shalunov prova a uscire dal gruppo, all’inseguimento del quartetto.
15″ di differenza al gpm. Rosa forza l’andatura, Ciccone e Hailu nella sua scia. Leggermente attardato Tizza, messo nel mirino da Shalunov.
Tizza stringe i denti rientra in discesa. Si forma un quartetto all’inseguimento dei battistrada costituto da: Shalunov, Vendreme, Rota, Gabburro. Il gruppo segue a 40″.
15.55. Ultimo giro del circuito. All’imbocco della salita di Colla Micheri il drappello di testa dilata a oltre 30 secondi il vantaggio nei riguardi dei contrattaccanti.
Tizza questa volta si stacca: a un chilometro della cima non riesce a tenere le ruote di Ciccone, Rosa e Hailu.
Scatto di Ciccone a 150 metri dal gpm. Quella dell’abruzzese sembra una stilettata ben assestata; i rivali rimangono sul posto.
L’azzurro si lancia a rotta di collo verso Andora. Lo attende solo l’asperità del Capo Mele.
15.06 Giulio Ciccone ai -3 dall’arrivo. 20″ di vantaggio; mentre in questo istante l’abruzzese si getta a capofitto verso il traguardo di via Roma.
Un chilometro e mezzo. Terminata la discesa del Capo Mele.
Flamme rouge: triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Gli inseguitori alzano bandiera bianca, attardati di oltre 30″.
VINCE CICCONE! 5h10’17” braccia alzate sul traguardo, maglia della nazionale italiana e occhialoni da sole gettati alla folla.
Biniyan Ghirmay, eritreo della Nippo Delko Marseille, si aggiudica la volata dei battuti. Terzo Diego Rosa. Entrambi a 32″.
Quarto Vendrame, poi Rota, Shalunov a 1’21” Gabburro e Tizza a 1’48”.
A Di Sante va invece la speciale classifica del gran premio della montagna.
Segue l’ordine di arrivo completo.