Savona. Visita di Dror Eydar, ambasciatore di Israele in Italia, a Savona, questa mattina. Una visita culminata con un incontro, alla cui organizzazione ha contribuito in maniera attiva il consigliere regionale di “Cambiamo” Angelo Vaccarezza.
Ma proprio questo ha scatenato reazioni dagli ambienti politici di sinistra, che hanno trovato inappropriato che fosse proprio lui (Vaccarezza), considerato uno dei politici della destra locale maggiormente “revisionisti”, ad organizzarlo.
Polemiche rispedite con decisione al mittente dallo stesso amministratore regionale, che non ha risparmiato un duro attacco alla sinistra e all’Anpi, nel giorno della commemorazione delle vittime delle Foibe.
“Il fatto che politici e militanti della sinistra non capiscono nulla è ormai risaputo nel nostro paese. Vivono la ‘politica dell’odio’ e infatti la contrapposizione tra la ‘politica dell’amore’ e la loro è evidente”, ha incalzato Vaccarezza.
“E lo dimostra il fatto che oggi, 10 febbraio, giornata del ricordo del martirio delle Foibe e dell’esodo degli italiani, sia ancora considerato un momento divisivo. In Italia e in Europa ci sono arrivati tutti, meno che loro, che sono ancora fermi al secolo scorso”.
“Andare a commemorare i martiri è un dovere di chiunque, indipendentemente dal colore politico. Pensare che persone possano essere uccise dopo un conflitto bellico, senza processo, è un concetto di sinistra a cui io mi oppongo. Per la propria religione, etnia e idee non si può essere uccisi”.
“Sinistra e Anpi non comprendono le pagine di storia che hanno vissuto. Il fatto che l’ampi sia completamente fuori dalla storia lo dimostra il fatto che, ogni volta, apre bocca senza sapere cosa dice. Leggendo le dichiarazioni sulla foibe si minimizza il discorso: i crimini li commettono i criminali, che stanno sia nell’estrema destra che nell’estrema sinistra”.
“E il fatto che oggi Israele abbia nella sinistra i suoi nemici la dice lunga. La libertà di pensiero è a destra, non in coloro che sono radicati nelle peggiori idee del secolo scorso ovviamente, ma in chi crede nella possibilità di potersi esprimere e scegliere. E ogni scelta va rispettata: commemorare sempre i morti, ma soprattuto rispettare le idee dei vivi”, ha concluso Vaccarezza.
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