Savona. Tutto da rifare per il regolamento sui dehors a Savona. Dopo le polemiche degli ultimi giorni, in consiglio comunale la maggioranza ha deciso di rinviare l’approvazione del nuovo regolamento preferendo prima avviare un giro di consultazioni con le associazioni di categoria.
“Molto rumore per nulla”, direbbe Shakespeare. Il nuovo regolamento per l’occupazione degli spazi pubblici si ferma davanti all’ormai famigerato “nulla osta del vicino”: nella bozza proposta dall’assessore Maria Zunato era prevista la necessità, per quei dehors che si spingevano nell’area di fronte al negozio accanto, un ok da parte del proprietario di quell’attività commerciale. Un requisito che era stato inserito per evitare successivi contenziosi, ma che è stato subito contestato dalle minoranze e anche da parte della maggioranza.
Due le criticità: da un lato il fatto che un eventuale rifiuto da parte del negozio vicino avrebbe avuto valore “assoluto” impedendo l’installazione di quel dehor in modo definitivo, dall’altro le perplessità di chi temeva che quel regolamento sarebbe risultato illegittimo (perché a concedere quel tipo di autorizzazioni deve essere l’amministrazione pubblica e non un privato). E nella commissione consiliare di gennaio era emerso anche uno scontento da parte delle associazioni di categoria, come Fipe Confcommercio e Ascom, per non essere state coinvolte nella stesura di quella bozza.
Nonostante le perplessità (soprattutto da parte della consigliera Barbara Pasquali di Italia Viva, che aveva presentato un emendamento ad hoc nello scorso consiglio), il regolamento era stato portato avanti fino a qualche giorno fa, quando era emersa la volontà di parte della maggioranza di “edulcorare” il passaggio incriminato. Non più un nullaosta del vicino, ma un semplice cenno alla tutela di “eventuali diritti di terzi”. Una espressione che i critici consideravano troppo generica: e un regolamento poco chiaro avrebbe potuto in seguito portare a ulteriori problemi e ricorsi.
E così, oggi, tutti d’accordo si è deciso di rinviare ancora. Prima è toccato a Barbara Pasquali: prima che venisse messa ai voti l’ammissibilità del suo emendamento ha annunciato l’intenzione di ritirarlo “perché così com’è il regolamento non mi pare sia possibile decidere. Su questa pratica si è detto di tutto, ma evidentemente non siamo ancora arrivati al dunque. Ci siamo confrontati prima del consiglio comunale e abbiamo valutato con la giunta di non discutere oggi la delibera e di metterci intorno a un tavolo per trovare una soluzione”.
Una posizione condivisa dalla maggioranza, dato che il sindaco Ilaria Caprioglio ha a sua volta deciso di ritirare il proprio emendamento (quello appunto che eliminava la necessità del nulla osta accennando ai “diritti di terzi”) per consentire “un momento di riflessione per formulare il regolamento nel modo più chiaro possibile, così da non lasciare vuoti e dubbi di interpretazione“.
Inevitabile a quel punto la marcia indietro: “Visto che il nostro unico obiettivo è quello di garantire nel modo più assoluto l’interesse di cittadini e operatori ritiriamo il provvedimento – ha spiegato l’assessore Maria Zunato – fermo restando che è nostra ferma volontà avviare con le associazioni di categoria e i portatori di interessi una franca discussione al fine di addivenire a una modifica statutaria che possa tutelare gli interessi di tutti”.