Savona. Al termine della partita tra Savona e Vado, tra i presenti in sala stampa c’è Christian Papa, direttore sportivo dei biancoblù.
Il suo è un monologo, che partendo dagli elogi alla squadra lo porta a rivendicare i suoi meriti per come il Savona stia riuscendo comunque a portare avanti bene il campionato e su come si sia rivelata azzeccata la scelta del nuovo allenatore. “Complimenti a tutti coloro che vanno in campo, allo staff tecnico e tutti coloro che lavorano per il Savona tutti i giorni – dichiara Papa -. Come ha detto prima il mister, è evidente che i risultati siano sempre frutto di un lavoro di un gruppo. Credo che qui ci siano delle persone che stiano dando l’anima; in qualche modo mi ci metto anch’io: sto cercando di far sì che questa squadra possa stare più serena possibile al netto di quelle che sono le vicissitudini societarie che peraltro, tengo a sottolineare ancora una volta, non mi competono. Sono stato chiamato per costruire una squadra, per un progetto sportivo che non credo oggi sia fallito. Questo non è un fallimento perché non potete neanche dirmi che ho cambiato giocatori; sapete benissimo la condizione in cui sono, anzi, ne sono usciti. Molto probabilmente quella volta eravamo in un momento di difficoltà, poi tante volte cambi il maestro d’orchestra e l’orchestra comincia a suonare“.
“Non eravamo stupidi prima e non siamo fenomeni adesso – ribadisce -: questa è la cosa più importante. Siamo coscienti e umili di quello che dobbiamo fare; la prima cosa che oggi ho chiesto è quanti punti abbiamo dai playout, sono otto. È vero che ne abbiamo due dai playoff; ma in questo momento ne abbiamo otto dai playout: perché la prima cosa a questo punto è manteniamo la categoria. Poi è normale, questa è una squadra giovane e i giovani, a differenza di quelli che sono un po’ più attempati, vivono di entusiasmo. Il calcio è sentimento, non sai cosa può succedere: può succedere qualsiasi cosa, che questa squadra se la giochi fino in fondo e poi dopo andatemi a vedere la storia di De Paola quando ha preso la squadra in corsa dove le ha portate. Questo è il motivo per il quale a metà ottobre, quando sono stato chiamato a prendere una decisione importante, la sostituzione dell’allenatore, avevo un ventaglio di tre allenatori e sono andato a prendere quello che sapevo poteva navigare in acque alte e sapeva nuotare“.
“Per quanto riguarda la gestione del gruppo, confermo che potevamo chiudere per più di un attaccante; il centrocampista è arrivato ed è andato via, quindi quello che è il mio lavoro di ‘consulente di mercato’, a titolo meramente volontario, credo di averlo in maniera coerente e in linea con quelle che erano le richieste del mister ed evidentemente di quella che è la realtà. Però vedete che oggi non si parla più di prima punta, perché quando portai Siani a Savona solo una persona disse ‘avete portato a casa un grande giocatore’. Me l’hanno nascosto per qualche mese; oggi è all’ottavo gol, zero rigori, e tutti di fattura importante. Non eravamo scarsi prima e non siamo fenomeni adesso; noi dobbiamo vivere alla giornata sapendo che dobbiamo portare avanti una stagione nel miglior modo possibile, perché questo è quello che è giusto che facciamo” conclude Papa.