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Ordinanza regionale coronavirus, Minoranza: “Salvini a cena con centinaia di persone. Ma non era vietato?”

Dura presa di posizione del portavoce dei Verdi savonesi

Generica
Foto d'archivio

Regione. “In queste ore il presidente della Regione Toti ha adottato una ordinanza con cui tende a chiudere tutti gli spazi di aggregazione comprese le scuole e a vietare ogni manifestazione ludica, sportiva per tutta la prossima settimana. Nel contempo alla Fiera del Mare di Genova la domenica sera Salvini e la Lega vanno a cena per lanciare la campagna elettorale dell’estrema destra”. Inizia così il duro attacco all’amministrazione regionale da parte di Danilo Bruno, portavoce savonese di Europa Verde.

Spiega Bruno: “Le notizie di cronaca parlano di circa 1500 persone pari quindi ad una cittadina medio piccola della nostra Regione. L’incontro del segretario nazionale della Lega non aveva un carattere ludico, politico e non doveva rientrare tra quelli che saranno vietati da mezzanotte? Cosa devono pensare cittadine e cittadini liguri dopo la decisione dell’università di sospendere l’attività didattica per una settimana presa dal Rettore questa mattina ? Cosa devono pensare cittadine e cittadini liguri della immediata polemica sollevata da Toti con il Rettore per poi adeguarsi nella serata? Cosa dovrebbero pensare cittadine e cittadini liguri di un partito politico,che ritiene di non dover sospendere un evento elettorale, che comporta il raduno di numerose persone quando si tende ad evitare numerosi assembramenti a causa dei rischi legati al coronavirus?”.

“Noi non vogliamo pensare nulla ma solo ci auguriamo che tutto vada bene e nulla succeda anzi che l’Italia e tutto il mondo esca rapidamente da questa crisi oltre a porre domande normali in qualunque paese europeo” conclude Bruno.

“Come consigliere regionale del Gruppo Italia Viva e come membro della commissione sanità della Regione Liguria, come medico, apprezzo e condivido i provvedimenti presi dal governo, da diverse regioni e anche dalla Liguria per cercare di contrastare con ogni mezzo il contagio del Coronavirus” afferma Valer Ferrando.

“Ma la domanda mi sorge spontanea: l’ordinanza dalle 00.00 del 24.02 è per permettere lo svolgimento della cena con 1.500 persone in onore del sen Salvini e del Presidente Toti? Perché francamente non capisco come si possa non rinviare un evento così partecipato se si teme davvero per la salute delle persone. Il finanziamento della Lega vale di più dei rischi che si corrono? Perché francamente tra le ore 21 e le ore 24 non capisco la differenza in termini di sicurezza. Lo chiedo da medico, da cittadino e da consigliere” conclude il consigliere.

A fargli eco anche Gianni Pastorino e Francesco Battistini, di Linea Condivisa: “Come già dichiarato pubblicamente non condividiamo, nei metodi e nel contenuto, l’ordinanza emessa dal Presidente Toti per “le misure in materia di contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da CODIV-19. Nei metodi, perché un atto istituzionale di questo tipo dovrebbe avere validità immediata dal momento della firma, ma immaginiamo che gli impegni elettorali abbiano purtroppo avuto la precedenza. Nei metodi, perché il fatto che durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio Toti abbia criticato – in maniera poco velata – la decisione del Rettore dell’Università di Genova di chiudere per una settimana l’Ateneo, salvo poi prendere la stessa decisione, ci lascia perplessi. Viene il dubbio che il governatore sia a conoscenza di fatti che avrebbe dovuto condividere, per lo meno con i membri del consiglio regionale. Ci sono sempre state infatti da parte nostra prese di assunzione di responsabilità nei momenti in cui era necessario unire le forze. Nei metodi, perché Toti ha deciso unilateralmente di porre in essere un’ordinanza che suscita moltissime perplessità proprio in relazione alla sua efficacia. Nel contenuto, perché viene da chiedersi se chiudere le scuole mentre i genitori continueranno a lavorare – utilizzando anche mezzi pubblici e frequentando luoghi pubblici – possa obiettivamente essere una soluzione al problema. Senza poi considerare tutte le implicazioni sociali che la mancanza di un servizio fondamentale come quello scolastico genera e pesa sulle famiglie, se non supportato da un’adeguata politica alternativa”.

Continuano i due: “Nel contenuto, perché aver improvvisamente assunto questa posizione, senza confrontarsi con le parti sociali, fa sì che oggi talune imprese – senza una regia condivisa regionale – siano libere di assumere posizioni che penalizzando lavoratori e lavoratrici, scaricando sui dipendenti le conseguenze di un’ordinanza frettolosa e poco lungimirante. Sarebbe necessario che da oggi si cercasse un rapporto di mediazione tra parti datoriali e parti sociali, al fine di favorire dove possibile attività di smart working o telelavoro. Cosa che avremmo suggerito da subito, se fossimo stati coinvolti”.

“Naturalmente rimangono insoluti moltissimi problemi che meriterebbero un approfondimento. Nell’ordinanza, ad esempio, non sono citate alcune sedi che meriterebbero un’attenzione speciale: centri diurni, centri per disabili, case di riposo… Tutte strutture per le quali sarebbe necessario e auspicabile che, entro la giornata di oggi, gli assessori competenti fornissero linee guida dettagliate e specifiche sui comportamenti da seguire e sulle misure precauzionali da mettere in atto. Sappiamo inoltre esserci particolari problemi anche  nel rapporto con i medici di famiglia, che in questo momento non hanno avuto le informazioni necessarie rispetto all’applicazione dell’ordinanza”.

“Siamo poi al paradosso se pensiamo che sono state vietate le audizioni esterne, quando la prima cosa sensata da fare sarebbe incontrare esperti sul tema durante la Commissione II sulla sanità, per coordinare insieme a loro eventuali future azioni più efficaci. Insomma, sembra che le soluzioni siano tutte zoppicanti e scatenate più dal panico più che dalla lungimiranza”.

“Questa mattina abbiamo scritto una lettera al Presidente Toti, mettendoci a disposizione come forza di opposizione e chiedendogli di coinvolgere il consiglio regionale e la conferenza capigruppo in ulteriori e future scelte che riguardino la comunità ligure”, concludono i due.

Il deputato èViva, Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu, fa eco: “In un clima di dialogo, di fronte a un problema sanitario con sicure ricadute economiche, Matteo Salvini continua ad agire solo per lucrare un voto in più. Il leader della Lega chiede di ‘pensare alle cose serie’, riferendosi al Coronavirus, ma governo e maggioranza lo stanno facendo già da giorni. A differenza sua che mentre pontificava, ieri, ha presenziato a una cena elettorale per sostenere Toti in Liguria. Ricordo che nel frattempo erano state cancellate decine di iniziative pubbliche in varie città italiane”.

“Addirittura il provvedimento della Regione Liguria che ha stoppato ogni appuntamento pubblico – aggiunge Pastorino – è stato posticipato ad hoc dopo la mezzanotte per non cancellare l’evento con Salvini. Non si tratta di fare allarmismo, ma di attenersi al buonsenso, a cui pure l’ex ministro dell’Interno fa spesso appello. Questo sarebbe, davvero, parlare di cose serie”.

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