Lettera al direttore

Solidarietà

Giornata della vita, banchetti solidali dei Cav di Albenga-Imperia nelle parrocchie della Diocesi

Saranno distribuiti oltre 3mila vasetti di primule

Perrone Cav Albenga vescovo

Albenga-Imperia. In occasione della Giornata per la Vita, che si celebra oggi in tutta Italia, i Centri di Aiuto alla Vita di Imperia ed Albenga promuovono e organizzano la distribuzione delle primule, oltre 3000 vasetti, nelle parrocchie della Diocesi.

Durante l’anno, i Centri di Aiuto alla Vita di Albenga e di Imperia distribuiscono alle neomamme latte, pannolini ed omogeneizzati acquistati con il ricavato delle offerte delle primule della Giornata per la Vita. I volontari dei Cav accolgono tutte le donne in difficoltà per una gravidanza inattesa, fornendo supporto psicologico e materiale, al fine di aiutarle a rimuovere le cause che potrebbero portare alla scelta di un aborto.

Per l’occasione, di seguito, a firma di Eraldo Ciangherotti, l’intervista al nostro vescovo Borghetti pubblicata su Avvenire.

Quale il messaggio di vita attraverso la lente del cristianesimo?
La prospettiva cristiana sulla vita fa risplendere la grandezza dell’amore di Dio che nella sua infinità  libertà e bontà ha voluto creare l’universo e nell’universo l’uomo creandolo a sua immagine e somiglianza ed eleggendolo a suo interlocutore privilegiato. La preziosità della vita umana è inestimabile e fonda la sua dignità nella specialissima partecipazione alla vita di Dio. L’uomo vale in quanto è e non in quanto può  fare o sapere. Nel momento in cui scocca la vita nell’utero materno appare il prodigio di una persona umana, unica creatura creata per se stessa, sempre fine e mai mezzo. A Dio piace che ogni uomo sviluppi pienamente la sua vita fino a raggiungere la maturità del Suo Figlio Gesù Cristo ad immagine del quale noi siamo.  Gesù nel Vangelo di Giovanni afferma che è venuto per portare la vita e portarla in abbondanza (Cfr Gv ) ;  la vita in Cristo è sovrabbondanza di vita: creati e ri-creati. Nel vortice della gratuità del dono di Dio l’uomo e chiamato a vivere nel dono costante di sé.

Nella società prevale l’idea della vita come un bene disponibile a qualsiasi uso. Custodire la vita fin dal concepimento e fino alla morte naturale che valenza ha oggi per i giovani?
Nel Messaggio che il Consiglio permanente della CEI ha inviato alla Chiesa Italiana in occasione della  Giornata per la Vita è riportata, tra l’altro,  una bellissima espressione di Papa Francesco: «L’appartenenza originaria alla carne precede e rende possibile ogni ulteriore consapevolezza e riflessione». All’inizio c’è lo stupore. Tutto nasce dalla meraviglia e poi pian piano ci si rende conto che non siamo l’origine di noi stessi. «Possiamo solo diventare consapevoli di essere in vita una volta che già l’abbiamo ricevuta, prima di ogni nostra intenzione e decisione. Vivere significa necessariamente essere figli, accolti e curati, anche se talvolta in modo inadeguato». In principio c’è un dono ricevuto, la vita; vivi perché questo dono e da ridonare. E’ perciò che la vita è indisponibile; non siamo padroni della vita che abbiamo ricevuto; la vita è dono a noi stressi perché sia vissuta come  dono per gli altri. Da vita accolta a vite donate. Per questo non abbiamo ‘potere’ decisionale sulla vita stessa: si nasce per vivere; nessuno può mettere le mani su questo dono a suo piacimento seguendo una logica di interessi personali o sociali; né all’inizio –concepimento- né alla fine – stadio terminale dell’esistenza-. E durante la vita compito di ognuno è custodirla con la massima cura in qualunque forma si presenti, fosse anche portatrice di handicap o deficit di vario genere.

Quali iniziative per la giornata della vita le piacerebbe venissero realizzate in diocesi?
La Chiesa è chiamata a gridare sui tetti il Vangelo della Vita; in Diocesi mi piacerebbe che Associazioni, Movimenti, Medici Cattolici e CAVI in testa fossero più propositivi di momenti di informazione e formazione per evitare lo scivolamento in una sottovalutazione del tesoro più prezioso che ci è stato donato e lasciarsi così annebbiare la vista sul bene e sul diritto che fonda tutti gli altri beni e diritti.

Eraldo Ciangherotti

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