Savona. “Una leggerezza, è vero, ma stiamo parlando di una foto fatta con un imprenditore, non con un narcotrafficante”.
È questo il succo del post, apparso sulla loro pagina Facebook ufficiale, con cui le Sardine savonesi hanno voluto dimostrare vicinanza e comprensione verso uno dei fondatori del movimento, Mattia Santori, protagonista di un recente e discusso scatto in compagnia di Luciano Benetton.
La fotografia ha generato un turbinio di polemiche, in particolare di stampo politico, portando addirittura (notizia di oggi) ad una spaccatura interna al mondo della Sardine, con il frangente romano che ha deciso di prendere le distanze dall’iniziativa di Santori e, quindi, da quello bolognese.
Di avviso contrario, invece, le Sardine savonesi che, attraverso il loro post, hanno sì condannato a loro volta lo scatto, ma derubricandolo come “leggerezza”. E senza risparmiare un attacco al “nemico giurato” Matteo Salvini.
“Si, è stata una leggerezza e sono arrivate immediatamente le scuse pubbliche, – si legge nel post sulla pagina ‘Il salto delle Sardine savonesi’. – Secondo voi, tutto il putiferio mediatico avvenuto, cavalcato da tutti quelli a cui le Sardine hanno rotto le uova nel paniere, a chi è servito?”.
“Ribadiamo che è stata una cavolata, commessa per leggerezza ed ingenuità (non siamo politici scafati, ma persone comuni come voi), ma stiamo parlando di una foto fatta con un imprenditore, non con un narcotrafficante”.
E quest’ultimo riferimento è diretto proprio a Matteo Salvini, e, in particolare a una fotografia che lo ritraeva, alla festa dei 50 anni dell’associazione Curva Sud del Milan, mentre stringeva la mano a Luca Lucci, che, tra le altre cose, ha anche patteggiato un anno e mezzo di carcere proprio per spaccio di droga.
Se il riferimento “velato” di per sé non fosse abbastanza chiaro, a fugare ogni dubbio il post sottostante, ripreso dalla pagina di Lorenzo Tosa ed in cui, sotto una foto doppia di Santori e Salvini, si legge: “Uno (Santori) ha fatto una foto con Benetton e, 24 ore dopo, si è pure scusato dicendo: ‘Non siamo infallibili’. L’altro (Salvini) si è fatto fotografare con spacciatori, fascisti, nazisti, faccendieri, oligarchi russi, ‘ndranghetisti, mafiosi. E tutto quello che ha saputo dire è: ‘Sono un perseguitato’. Ora è più chiara la differenza. O serve un disegnino?”.
“Come sicuramente avrebbero dovuto fare i ragazzi, riflettete prima di emettere sentenze e portiamo avanti il nostro progetto iniziato a novembre”, la conclusione del post delle Sardine savonesi, sicuramente destinato a far discutere.