Finale Ligure. La mostra “Interrogatorio a distanza con Vaclav Havel” sarà l’occasione per ammirare il teatro Aycardi di Finalborgo, uno dei teatri storici più belli e affascinanti della Liguria che è stato oggetto di un importante intervento di restyling, sul quale non erano mancate polemiche per una riapetura arrivata a pochi giorni dalle elezioni comunali.
“Il teatro Aycardi rappresenta una delle nostre eccellenze culturali ed è stato fatto un grade sforzo, anche economico, per completare i lavori e renderlo nuovamente fruibile al pubblico” taglia corto il sindaco Ugo Frascherelli.
Più difficile la situazione degli altri teatri finalesi ancora chiusi, in primis quello della Domus in salita del Grillo (alle spalle della chiesa di San Giovanni Battista) chiuso ormai da anni: “In questo caso è di proprietà della parrocchia e ad ora non ci sono novità in merito ad un suo possibile restauro per consentire la riapertura” afferma il primo cittadino finalese.
E poi il teatro Sivori al centro di una lunga querelle che dura ormai da molti anni: nel 2015 il congelamento delle risorse stanziate dalla Regione, 1,1 mln di euro, un finanziamento con fondi Fas 2007-2013. Da allora tutto fermo, nonostante i finalesi abbiano sempre sperato di rivedere aperta la struttura: “Era stata la precedente amministrazione a stoppare l’iter, in quanto non era stata inserita alcuna copertura di bilancio per i lavori, provocando quindi un “declassamento” nelle priorità di intervento stabilite dall’ente regionale” ricorda lo stesso Frascherelli.
Se nel primo mandato amministrativo dell’attuale primo cittadino era difficile ipotizzare un’altra richiesta di fondi, il tema era tornato al centro dell’ultima campagna elettorale, in particolare con la spinta dell’ex sindaco Paolo Cervone, suo cavallo di battaglia anche in relazione ad un restyling complessivo di carattere urbana di tutta la zona finalese: “I lavori per il teatro Sivori sono molto onerosi” sottolinea ancora Frascherelli.
“Non mi sento di fare promesse su una possibile riapertura: ad ora non vediamo possibili canali di finanziamento, se ci saranno le condizioni e le possibilità sicuramente valuteremo di riprendere in mano l’iter” conclude.