Facciamo chiarezza

Coronavirus, il pasticcio della prima bozza di ordinanza: ecco cosa chiude davvero e cosa no in Liguria

Dalle scuole ai musei, dai cinema ai teatri, dagli stadi alle palestre: ecco cosa rientra nelle restrizioni e cosa no

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Liguria. Raffica di chiusure anche in Liguria per prevenire il contagio da coronavirus. La Regione ha emanato un’ordinanza (leggila qui) con una serie di limitazioni che però non sempre chiariscono tutte le casistiche. A questo si è aggiunto un vero e proprio “pasticcio”: la diffusione incontrollata, soprattutto via WhatsApp, di una prima bozza dell’ordinanza differente da quella definitiva. Un testo (pubblicato inizialmente per errore addirittura dalla stessa Regione su Facebook) con un passaggio incriminato: il punto 1b, che nella bozza imponeva la sospensione “di tutte le attività ludiche e sportive”. Una dicitura estensiva (assente nella bozza definitiva) che avrebbe incluso (ma così NON è) una infinità di realtà, dalle ludoteche ai circoli, dagli allenamenti delle squadre alle scuole di danza.

“L’unica ordinanza in vigore in Liguria è quella controfirmata a mano dal Presidente Giovanni Toti – precisano dalla Regione – e che trovate su tutti i canali ufficiali dell’Ente. Vi preghiamo quindi di tener conto solo dell’ordinanza sottoscritta dal governatore e quindi ufficialmente in vigore. La controfirma è infatti requisito indispensabile per la validità del documento. Al contempo si invitano tutti, amministratori compresi, ad avere senso di responsabilità e a non diffondere documenti non ufficiali per evitare situazioni come questa”.

A parte questo, è indubbio che ci siano attività “borderline” e, anche con l’ordinanza corretta, non è semplice capire. Cerchiamo dunque di fare chiarezza con quanto hanno spiegato il presidente Toti e gli assessori Giampedrone, Viale e Cavo durante l’ultima conferenza stampa.

LE SCUOLE. Dagli asili nido all’università, dal pubblico al privato, è tutto fermo per la prossima settimana. L’ordinanza dispone la “sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche, universitarie e di alta formazione professionale e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, salvo le attività formative svolte a distanza e quelle relative alle professioni sanitarie ivi compresi i tirocini”. Il personale docente e non docente è però tenuto a recarsi al lavoro. Sono esentati anche i ragazzi in stage e in alternanza scuola lavoro (di fatto compresi nell’attività didattica).

CINEMA APERTI, TEATRI CHIUSI. “Sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi natura”, dice l’ordinanza. Chiusi al pubblico anche musei, biblioteche e tutti i luoghi della cultura. I cinema, invece, non saranno costretti a chiudere. “Sono attività commerciali che nel loro libero arbitrio possono decidere. Sarebbe stato illegale e incostituzionale fare distinguo tra attività”, spiega Toti. I teatri, invece, sono luoghi pubblici.

Resta sempre la possibilità per ogni esercente privato di adottare misure precauzionali in totale autonomia. Lo stesso discorso vale per i negozi e i centri commerciali: tutti aperti, a meno che i titolari non decidano di chiudere. Lo stesso che accade in occasione delle allerte meteo. Per quanto riguarda le manifestazioni, ad esempio, sono permesse quelle su invito mentre sono sospese quelle a libero accesso.

STOP A TUTTI I CAMPIONATI. Per le stesse ragioni di cui sopra la prossima settimana non si giocherà alcuna partita di nessuno sport. Per quanto riguarda il calcio, quindi, non si giocherà Entella-Crotone, in programma venerdì sera a Chiavari, mentre Sampdoria-Verona al momento non rientra nell’ordinanza (si dovrebbe disputare lunedì). Milan-Genoa è in programma domenica alle 12.30 e probabilmente, salvo rientro dell’emergenza, sarà rinviata a data da destinarsi come lo è stata Inter-Sampdoria.

Lo stop agli sport giocati, però, non preclude la possibilità di partecipare a un allenamento all’aperto o al chiuso (non sono manifestazioni pubbliche) e nemmeno l’attività in palestre e piscine, salvo differenti decisioni prese dai singoli gestori.

CHIESE APERTE, MA NIENTE MESSE. “Le attività religiose non sono comprese, deciderà la curia”, ha specificato l’assessore Giampedrone al termine del punto con la stampa. La decisione è arrivata in seguito: le chiese rimarranno aperte ma non saranno celebrate messe con i fedeli. Inoltre funerali e matrimoni potranno essere celebrati limitando la presenza ai parenti più stretti. Slitta anche il Mercoledì delle Ceneri (al momento la funzione verrà celebrata il 2 marzo). Qui tutti i provvedimenti dei vescovi liguri.

Tutto ciò che richiederà maggiore chiarezza sarà precisato in settimana, assicura la Regione.

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