Savona. Sono in corso le operazioni di sbarco dei passeggeri di Costa Smeralda, la nuova ammiraglia della compagnia del fumaiolo giallo giunta questa mattina al terminal crociere di Savona dopo una “sosta forzata” a Civitavecchia ed dopo aver saltato la tappa di La Spezia a causa della presunta presenza di due passeggeri affetti da coronavirus.
I due passeggeri (provenienti da Macao) che si temeva fossero infetti e che per questo motivo erano stati messi in isolamento sono risultati negativi al coronavirus e sono già stati fatti sbarcare. Per tutti gli altri passeggeri, invece, le procedure di sbarco sono iniziate subito dopo l’arrivo nella città della Torretta: tra di loro ci sono anche seicento persone di nazionalità cinese. Personale sanitario (dotato di guanti e mascherina) effettuerà controlli sui viaggiatori che sbarcheranno a Savona rilevando la loro temperatura corporea.
In una seconda fase inizierà l’imbarco dei nuovi passeggeri. Di questi, un centinaio circa provengono da Cina, India e dalle altre zone oggetto di contagio da parte del temuto virus. Per quanto riguarda i passeggeri asiatici, i controlli sono già iniziati a bordo dei pullman che li hanno condotti a Savona: a loro sono stati distribuiti questionari in lingua nei quali vengono richieste informazioni sugli ultimi viaggi effettuati e sullo stato di salute. Personale sanitario effettuerà altri controlli mirati direttamente a bordo di Smeralda.
Come ricordato anche dal sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, “le procedure di sbarco e imbarco dei passeggeri della nave Costa Smeralda sono state predisposte dall’Autorità Sanitaria Marittima secondo le indicazioni ministeriali. I due casi sospetti, verificatisi al porto di Civitavecchia, sono risultati negativi a seguito degli accertamenti effettuati presso l’ospedale Spallanzani”.
A seguito dell’innalzamento del livello di allerta globale dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Costa Crociere ha deciso di rafforzare ulteriormente le misure precauzionali da applicare alla propria flotta, al fine di garantire il massimo della sicurezza per ospiti ed equipaggio. A partire da ieri, non sarà pertanto consentito l’imbarco a bordo delle navi Costa ad ospiti, visitatori e membri d’equipaggio, di qualsiasi nazionalità, che abbiano viaggiato da, verso o attraverso la Cina continentale negli ultimi 14 giorni.
“Costa Crociere lavora a stretto contatto con le autorità sanitarie internazionali e locali per assicurare un costante monitoraggio della salute dei propri ospiti e offrire la massima tutela – ha dichiarato Neil Palomba, direttore generale di Costa Crociere – I nostri medici di bordo, inoltre, vengono continuamente aggiornati dal nostro team medico a livello centrale, e assicurano che i controlli e le procedure di prevenzione ordinaria e straordinaria siano applicati a bordo di tutte le navi della nostra flotta in base all’evolversi dello scenario internazionale”.
Le misure fanno seguito alle procedure che la compagnia aveva già adottato nelle scorse settimane, che prevedono l’introduzione di un questionario medico da sottoporre ai passeggeri imbarcanti e specifici controlli pre-imbarco da parte del personale medico, compresi i controlli della temperatura per le persone che palesano sintomi (respiratori o febbrili). Qualsiasi segnalazione o rilevazione di sintomi di malattia durante questo screening è valutata dal personale medico di bordo, che stabilisce se consentire l’imbarco della persona oppure no.
“La sicurezza e la salute dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio sono la priorità di Costa Crociere – scrive l’azienda in una nota – Sulle navi della compagnia vengono adottate puntuali misure precauzionali, quali lo screening di ospiti ed equipaggio, qualora le circostanze lo richiedano. Inoltre, tutte le navi della flotta sono dotate di strutture mediche con personale dedicato, disponibile 24 ore su 24, e possono contare sulla consulenza e il supporto da parte di professionisti e strutture mediche esterne e specializzate. Il settore crocieristico è, infatti, uno dei più avanzati e all’avanguardia in ambito di tutela della salute”.