Genova/Milano. “Fra poche ore si apre al Tribunale di Milano l’udienza sul recesso del contratto da parte di Arcelor Mittal. I lavoratori e le OOSS non vengono consultati. Parlano di noi e del nostro futuro ma è evidente che governo e azienda se ne fregano dei lavoratori” comunicano in una lettera aperta Fim, Fiom e Uilm Genova.
“Da molti mesi si incontrano vagheggiando di nuove ipotesi industriali, ma con l’unica certezza che nessuno dei due vuole rispettare l’accordo del 6 settembre 2018 rimettendo in discussione l’occupazione” continuano i sindacati sopracitati.
“Mentre governo e azienda ‘discutono’, in fabbrica a Genova, i lavoratori Arcelor Mittal lavorano sempre peggio e in situazioni al limite della sicurezza: manca il gasolio per lavorare ed accedere con i bus agli impianti, manca la luce nelle banchine, non si spende un euro di manutenzione” fanno presente gli organi sindacali.
“Arcelor Mittal con fatti concreti manda messaggi di abbandono e il governo in stato confusionale si rende complice di questa situazione. Un governo che dopo aver firmato l’accordo del 2018 non lo ha difeso regalando ad Arcelor Mittal un pretesto per metterlo in crisi” continua il testo della lettera aperta di Fim, Fiom e Uilm Genova.
“Mentre i lavoratori Ilva in As non hanno ancora garanzie che venga pagato il 10% per arrivare al 70% del reddito come pattuito con accordi, il governo pasticcia, ingarbugliandosi tra decreti, leggi, emendamenti e quant’altro e si incarta non garantendo il dovuto ai lavoratori. Voci si rimbalzano e parlano di approvazioni con la fine del mese di febbraio, ma intanto il reddito è decurtato del 10%” aggiungono.
“Lo diciamo al governo e alla Mittal, i lavoratori e le lavoratrici non sono disponibili a pagare il prezzo delle vostre scelte e risponderanno con forza e determinazione” concludono i sindacati.