Savona. Sono il presidente dell’Ordine degli avvocati di Savona Fabio Cardone, i consiglieri Alessandro Aschero, Mario Spotorno, Daniela Giaccardi e il tesoriere Mario Randacio i cinque avvocati la cui elezione al consiglio dell’ordine degli avvocati di Savona è stata dichiarata nulla dal Consiglio Nazionale Forense.
Gli avvocati colpiti dal provvedimento, in particolare, secondo l’organismo di rappresentanza istituzionale dell’avvocatura italiana avrebbero svolto diversi mandati consecutivi nelle medesime funzioni. Fatto, quest’ultimo, che avrebbe portato il suddetto organo a prendere la decisione di annullare la proclamazione dei cinque avvocati eletti nell’ordine savonese. La Corte Costituzionale, infatti, con una sentenza aveva ritenuto legittimo il divieto di terzo mandato per la carica di consigliere dell’Ordine degli Avvocati.
I Consiglieri dell’Ordine di Savona, a fronte del ricorso proposto dagli Avvocati Lucrezia Novaro, Carla Giuliani e Giovanni Sanna per l’impugnazione delle elezioni avvenute in data 10 e 11 gennaio 2019, avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale della legge che ha stabilito il divieto del terzo mandato consecutivo per i componenti del COA, così come peraltro già previsto nella legge professionale del 2012 e in ogni altra norma relativa ai sistemi ordinistici. La Corte Costituzionale, inoltre, aveva stabilito che la legge in quel caso non si applicava retroattivamente. La Consulta aveva richiamato anche la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che aveva già escluso l’applicazione retroattiva della norma, che sancisce il divieto di terzo mandato.
“La vicenda di Savona – si legge nel documento ufficiale – ha avuto un iter giudiziario travagliato, rispetto alle situazioni di altri Ordini Forensi italiani, ove, a fronte dei pronunciamenti prima della Cassazione Sezioni Unite in data 18 dicembre 2018, n. 32781, e poi della Corte Costituzionale sopra richiamata, si sono registrate moltissime dimissioni spontanee degli Avvocati che versavano in una condizione di illeggibilità ovvero rinunce immediate a proporre la propria candidatura nelle elezioni medesime, richiamandosi questi ultimi al rispetto del principio della legalità e delle istituzioni che dovrebbe essere il criterio ispiratore di ogni componente dell’Avvocatura”.