Stop!

Studenti savonesi e non, è addio all’Eramsus nel Regno Unito? Prima “vittima” della Brexit

Decisione del Parlamento britannico. Ma il Governo ha ritrattato: “Negozieremo eventuale accordo"

erasmus +
Foto d'archivio

Mondo. Un fulmine a ciel sereno per tanti studenti, ma una notizia che, purtroppo, era già nell’aria e che, come da premesse, ha suscitato la reazione sdegnata di gran parte della politica e soprattuto di giovani europei.

Gli studenti savonesi, infatti, così come tutti i loro coetanei aderenti all’Unione Europea, dovranno con ogni probabilità rinunciare all’Erasmus nel Regno Unito e viceversa i “colleghi” britannici.

Nella serata di ieri, infatti, come si evince da La Repubblica e Fanpage.it, “il Parlamento britannico ha bocciato un emendamento che chiedeva al Regno Unito di continuare a partecipare al programma Erasmus+ alle stesse condizioni degli ultimi anni anche dopo la Brexit”.

“La proposta è stata bocciata da tutti i deputati conservatori e chiedeva esplicitamente al primo ministro Boris Johnson di proseguire il programma che, tra le altre cose, ha consentito a decine di migliaia di studenti britannici di studiare nell’UE e agli studenti europei di recarsi in Gran Bretagna. In altre parole: la prosecuzione del programma Erasmus dopo la Brexit non rientra tra gli obiettivi del governo britannico”.

“Lo stesso sito dell’Unione Europea su questo argomento afferma da tempo: A prescindere dall’esito dei negoziati in corso tra l’UE e il Regno Unito, la Brexit dovrebbe comportare notevoli cambiamenti per il programma Erasmus+”.

“Ma poche ore dopo l’uscita della notizia, tuttavia, il governo (tramite sottosegretario dell’Istruzione) ha affermato che il ‘no era a un emendamento ma che negozieranno un eventuale accordo Erasmus durante i negoziati che si terranno quest’anno sulle relazioni future’”.

Una della prime reazioni del mondo politico italiano porta la firma del presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli (M5S), che ha dichiarato: “Ebbene sì la Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto addio anche all’Erasmus+, quella piattaforma che include anche il programma europeo di scambio degli studenti tanto apprezzato da generazioni di studenti europei. La Brexit ormai è nei fatti e non sta a me dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato”.

“Ho sempre detto che la volontà popolare andava rispettatata. Ciò non toglie che oggi è davvero un giorno molto triste perché, se il progetto europeo in questi anni è cresciuto, se l’Unione, soprattutto tra le giovani generazioni, si è fatta concreta, lo si deve anche a iniziative come l’Erasmus. Ogni perdita impone una riflessione e una ristrutturazione, credo quindi che l’Ue debba necessariamente ripensare il percorso educativo per le nuove generazioni. Solo lo scambio e l’integrazione faranno il cittadino europeo di domani, non certo le chiusure e gli arroccamenti”, ha concluso.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.