Richiesta

Regione, Vaccarezza deposita un odg per chiedere impegno della giunta contro l’antisemitismo

"Mi aspetto che il mio esempio sia solo un tassello a completamento del risultato finale"

Vaccarezza Regione Tito
Foto d'archivio

Regione. Angelo Vaccarezza, presidente del gruppo consiliare Cambiamo, ha depositato presso gli uffici di segreteria del consiglio regionale ligure, un ordine del giorno.

Nel documento viene chiesto l’impegno del governatore e della giunta regionale affinché vengano messe in campo tutte le azioni utili a far sì che venga adottata anche in Italia la definizione operativa di antisemitismo sancita dall’IHRA, International Holocaust Remembrance Alliance.

“È avvilente constatare quanto ancora oggi, nella nostra Europa questo atteggiamento sia ancora vivo in modo inquietante – ha commentato il capogruppo – Esistono due forme di antisemitismo: una è quella legata all’integralismo islamico. L’altra è figlia delle peggiori ideologie del XX secolo, che poco hanno a che fare con un paese che vuole definirsi civile”.

“Entrambe sono assolutamente agli antipodi dei miei valori – aggiunge Vaccarezza -Questo dovrebbe valere per tutti noi, senza distinzione alcuna. Considero l’antisemitismo in Europa un atteggiamento assolutamente vergognoso, degno del più becero ignorante, perché colpisce una parte essenziale della nostra identità, della nostra cultura e della nostra civiltà”.

“Mi aspetto quindi, che il mio esempio sia solo un tassello a completamento del risultato finale: l’adozione in maniera ufficiale, della definizione operativa di antisemitismo” sottolinea il consigliere regionale.

L’ordine del giorno prende in considerazione che l’IHRA sia “un’organizzazione intergovernativa — fondata nel 1998 e composta da 31 Stati membri, tra i quali l’Italia, 10 Stati osservatori e 7 sostenitori internazionali permanenti — che ha come scopo quello di rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo”.

Di seguito viene evidenziata la definizione operativa di antisemitismo — giuridicamente non vincolante — adottata in assemblea plenaria dell’IHRA a Bucarest il 26 maggio 2016 che così recita: “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree o non ebree, i loro beni, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto”.

Inoltre, viene considerato come siano “esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei media, nelle scuole, sul luogo di lavoro e nella sfera religiosa le seguenti manifestazioni: incitare e contribuire all’uccisione di ebrei o a danni a loro scapito, o a giustificarli, nel nome di un’ideologia radicale o di una visione estremista della religione; avanzare accuse false, disumanizzanti, perverse o stereotipate sugli ebrei, in quanto tali, o sul potere degli ebrei come collettività; accusare gli ebrei di essere responsabili di comportamenti scorretti, effettivi o immaginari, commessi da una sola persona o da un gruppo ebraico, o addirittura di atti commessi da non ebrei”.

Ancora “il negare il fatto, l’ambito, i meccanismi o l’intenzionalità del genocidio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazionalsocialista e dai suoi sostenitori e complici durante la Seconda Guerra Mondiale (l’Olocausto); accusare gli ebrei come popolo, o Israele come Stato, di aver inventato o esagerato le dimensioni dell’Olocausto; accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele, o alle presunte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi dei propri Paesi”.

Di seguito il “negare al popolo ebreo il diritto all’autodeterminazione, sostenendo ad esempio che l’esistenza di uno Stato di Israele è un atteggiamento razzista; applicare una doppia misura, imponendo a Israele un comportamento non previsto o non richiesto a qualsiasi altro Paese democratico; usare simboli e immagini associati con l’antisemitismo classico per caratterizzare Israele o gli Israeliani; paragonare la politica odierna di Israele a quella dei nazisti; ritenere gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni dello Stato di Israele.

Per finire, l’ordine del giorno dichiara come il presidente e la giunta regionale debbano “attivarsi nelle sedi opportune per fare in modo che sia ufficialmente adottata dall’Italia la definizione operativa di antisemitismo sancita dall’IHRA, secondo quanto sollecitato nella Risoluzione con raccomandazioni del Parlamento Europeo n.2017/2892 “Lotta contro l’antisemitismo”.

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