Rapporto

Rapporto Dia: “Nel savonese infiltrazioni dell’ndrangheta, alta l’attenzione su gruppi criminali stranieri”

La relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta dalla DIA nei primi sei mesi del 2019

Savona. E’ stata pubblicata la relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIA nel primo semestre 2019: tra le oltre 300 pagine del documento non mancano riferimenti alla Liguria e al savonese in merito alla presenza della criminalità organizzata e le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale, in particolare dell’ndrangheta.

Le indagini giudiziarie degli ultimi anni hanno evidenziato la presenza delle cosche reggine come i Palamara, Morabito, Bruzzaniti, Piromalli e la famiglia Raso-Gullace-Albanese. Quest’ultimo sodalizio risulta connesso con le famiglie Fameli e dei Fotia, al centro di accertamenti investigativi condotti dalla DIA in provincia di Savona. Infatti, le famiglie si erano inserite con forza nel sistema economico savonese, nel settore edile ed immobiliare, grazie a dei prestanome.

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Direzione investigativa antimafia DIA

Nella relazione è indicato come non siano invece presenti organizzazioni siciliane o campane.

Invece è evidenziata la criminalità straniera operante nel savonese: è citata l’operazione “Sharks”, che ha smantellato una associazione a delinquere aggravata, finalizzata ad importare in Italia attraverso un gruppo criminale lituano delle auto di lusso, in particolare Porsche, rubate in Germania: 8 gli arresti da parte della Polizia di Stato. Tra gli altri reati contestati anche riciclaggio, ricettazione, falso e truffa. L’organizzazione criminale aveva basi logistiche in tutto il ponente savonese. Agli arresti era finito anche Francesco Ielo, residente ad Albenga, già finito nei guai in una indagine della Guardia di Finanza dell’Aquila nel 2012 per la ricostruzione post-terremoto.

Infine, resta alta l’attenzione su gruppi africani e albanesi dediti allo spaccio di droga e a quelli cinesi per lo sfruttamento della prostituzione, come dimostra l’operazione del maggio 2019 condotta dai carabinieri di Cairo Montenotte con l’arresto di 4 persone, anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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