Lettera al direttore

Lettera

Raccolta differenziata in Liguria, il pensiero dei Verdi savonesi: “Serve un piano regionale”

È quanto afferma il portavoce Danilo Bruno in una lettera indirizzata "al rifiuto"

vecchi contenitori rifiuti
Foto d'archivio
 Caro Rifiuto ti scrivo.
Caro RAEE (Rifiuto di apparecchiature elettriche ed elettroniche),
Europa Verde  ti vuole disturbare perche’ non riusciamo a capire cosa stia succedendo in Liguria.Il Presidente Toti corre ovunque sbandierando,insieme all’assessore Giampedrone,i dati complessivi sulla percentuale di differenziata raggiunta localmente e a livello regionale ed accusando chi ha governato prima di aver fatto poco se non nulla.
Noi di Europa Verde non capiamo per quale ragione non esista un piano regionale sui rifiuti se non quello già elaborato precedente centrosinistra,che prevedeva la conclusione del ciclo con la creazione del CSS (sostanzialmente combustibile da rifiuti) oltre a impianti,che poi vengono banalmente superati da previsioni locali (raddoppio del biodigestore di Ferrania, progetto di quello di Saliceti,che per le dimensioni rischia di servire per Genova e tutta la Liguria di Levante oltre alla zona di La Spezia con spazzatura che viaggia sull’intero e precario sistema autostradale regionale).
Noi crediamo che questa strada sia profondamente sbagliata,anche perche’ i dati sulla differenziata vanno letti attentamente visti i ritardi di Savona,Genova,…, per due ragioni: la spazzatura deve essere smaltita nell’ambito di riferimento e non trasportata in tutta la regione o fuori di essa; Europa Verde crede nella filosofia di “rifiuti zero”ovvero la spazzatura deve essere considerata una risorsa e trattata sulla base di quattro erre: “riduzione,recupero,riuso e riciclo” in modo che ciò che deve andare in discarica sia sempre meno e riducibile sempre di piu’ a zero.
I RAEE ad esempio rientrano proprio nelle quattro erre poiche’ possono essere da un lato recuperati anche a livello di materiali componenti mentre,ad esempio, i computer possono essere rigenerati come fa a Genova l’associazione Open (www,opengenova.org),che tramite il sistema Linux e la distribuzione di Linux Lite si riesce a rigenerare computer datati applicando un software libero.
Noi di Europa Verde crediamo che una simile società ligure volta al risparmio virtuoso,al riuso e al recupero sia preferibile alla distruzione continua degli oggetti in nome di uno sfrenato consumismo,che porta le persone a divenire meri consumatori e i posti del commercio ad essere veri e propri “nonluoghi” volti alla desertificazione dei rapporti umani e sociali.
Questa è la Liguria che rischiamo di ottenere ed è anche per questo,caro RAEE,che diventi di estrema importanza.
Danilo Bruno
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