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Lettera dei sindacati alle istituzioni: “Chiediamo di essere presenti al tavolo infrastrutture”

La richiesta delle organizzazioni sindacali formalizzata nell'incontro di oggi in Prefettura

Savona. Hanno preso carta e penna e hanno scritto in maniera unitaria alle istituzioni per chiedere di far parte del tavolo sulle infrastrutture per il savonese e per il bacino vadese. La lettera è dei sindacati confederali savonesi, che da tempo si battono sulla carenza di opere per la provincia, un gap che penalizza il sistema economico e produttivo e quindi il lavoro.

“Le segreterie territoriali Cgil, Cisl e Uil, dopo aver appreso l’apertura di un tavolo di lavoro permanente sulle infrastrutture, accanto all’apprezzamento per tale importante risultato, non possono non esprimere grande rammarico e forte disappunto per l’ennesima grave mancanza di coinvolgimento alle stesse riservata. Pur comprendendo la composizione istituzionale del tavolo, denunciano la mancanza di comunicazione diretta pre e post incontro e rivendicano il lavoro svolto nonché la continua azione di proposta e stimolo profusa nel tempo sull’importante tema”.

“Da anni con sempre maggiore determinazione ed a tutti i tavoli locali e nazionali nonché nell’ambito della grande “vertenza industriale” che ha interessato ed interessa tutt’oggi il territorio, le organizzazioni sindacali hanno individuato il tema dell’adeguamento infrastrutturale come uno dei principali elementi utili al rilancio economico e produttivo del territorio (vedasi anche Piattaforma unitaria di Cgil Cisl Uil dal titolo “Superare la crisi, progettare il futuro” dell’ottobre 2016)”.

“Per tale motivo si sono battute affinché il tema delle infrastrutture fosse inserito o richiamato in tutti gli accordi a vario titolo ed a vario livello sottoscritti nel tempo ed hanno difeso, a volte nell’incomprensione generale, progetti e scelte che potranno, se adeguatamente supportati, garantire una rinascita complessiva del tessuto economico e produttivo locale. L’attuale inadeguatezza delle infrastrutture materiali ed immateriali utili a favorire lo spostamento di merci e persone è frutto, secondo le organizzazioni sindacali, della sottovalutazione e della incapacità progettuale per troppo tempo perpetrate sul territorio nonostante gli accorati e reiterati appelli”.

“L’adeguamento dei collegamenti ferroviari con il ponente e con il Piemonte nonché la realizzazione di un parco ferroviario merci utile a sostenere e smaltire il traffico dei containers, la realizzazione del nuovo casello di Bossarino, l’adattamento della strada di scorrimento Vado Ligure-Savona, la realizzazione della nuova bretella autostradale Albenga-Carcare-Pedrosa, il completamento dell’Aurelia bis, il ripristino ed il recupero della piena funzionalità dell’infrastruttura funiviaria danneggiata dalle recenti ondate di maltempo sono interventi strategici e non più procrastinabili per la sostenibilità del traffico in favore dei settori produttivi e della logistica nonché del turismo e del commercio”.

“Ovviamente ora è indispensabile accelerare gli iter autorizzativi, di finanziamento e di realizzazione delle opere all’interno di un programma condiviso e coerente con le priorità e le esigenze nonché individuare un cronoprogramma realistico e monitorabile per limitare al massimo ulteriori ritardi. Le segreterie territoriali chiederanno di essere coinvolte ufficialmente al tavolo e nelle occasioni di confronto che si svilupperanno nel corso dei prossimi mesi superando quell’emarginazione ovvero quell’uso strumentale ed utilitaristico al quale periodicamente parte della politica le vuole relegare. Un sindacato moderno, progressista e riformatore come quello che oggi le Segreterie Territoriali intendono proporre, pretende di partecipare alla costruzione del futuro del territorio (che conosciamo meglio di chiunque altro), e non soltanto alla gestione delle vertenze e delle criticità a garanzia della pace sociale. Nel caso anche questo ennesimo richiamo fosse nuovamente ignorato o sottovalutato, le organizzazioni sindacali territoriali si riserbano di adottare le iniziative più opportuno per far sentire la propria voce e quella di coloro che rappresentano” conclude la lettera.

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