Liguria. Entro due mesi saranno controllate tutte le gallerie della rete italiana. È quanto ha promesso Autostrade al ministero dei trasporti durante il vertice convocato d’urgenza dalla ministra De Micheli dopo il crollo nella galleria Berté della A26 tra Masone e Genova. Al tavolo era presente l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, volato a Roma a poche ore dall’incontro col presidente Toti.
In questi giorni, comunica Autostrade in una nota, si stanno concludendo i controlli su tutti i 1943 ponti gestiti dalla società, “attestandone lo stato di sicurezza. Contemporaneamente, è in corso di completamento anche il programma di monitoraggi dei cassoni, giunto ormai al 90% delle verifiche. Sulla base di tali monitoraggi, ASPI ha già avviato un rilevante programma di manutenzioni che, nell’ambito della nuova strategia in corso, consente di accelerare fortemente i cantieri sulle opere d’arte: sono previsti circa 500 interventi su ponti e viadotti, per un importo di oltre 370 milioni di euro”.
Il piano di controlli per le gallerie è già stato “affidato a un consorzio internazionale guidato dalla multinazionale Bureau Veritas. Il piano sarà fortemente accelerato e verrà concluso entro i prossimi due mesi. Tali controlli saranno affiancati anche dall’utilizzo di georadar”, spiega Aspi. Ad una delle prime riunioni dell’Osservatorio Aspi-Mit, l’ad Tomasi presenterà, oltre all’avanzamento dello stato dei controlli, anche il piano strategico 2020-23, con le principali linee di intervento, espressione del nuovo indirizzo societario.
Nel frattempo ieri i colleghi di Genova24.it sono stati nelle gallerie comprese tra Genova Est e Bolzaneto nel tentativo, sicuramente in maniera non esaustiva e senza pretese tecniche, di provare a documentare la situazione. Il quadro che ne è emerso è desolante: acqua che cola dalle pareti, cemento zuppo e le pozzanghere che invadono la carreggiata. Una situazione che dopo il crollo di parte della volta della galleria Berté sulla A26 sta creando non poca inquietudine (e rabbia) nei liguri.
Da diverse settimane Autostrade per l’Italia è attiva sulla tratta genovese anche per le manutenzioni alle gallerie e i loro adeguamenti, ma sicuramente queste immagini, unite a quanto successo sulla A26 (QUI le immagini shock), restistuiscono una nota inquietante per chi viaggia sulle nostre autostrade. Anche perchè, dopo il Morandi, dopo il non ancora terminato capitolo sulle manutenzioni dei viadotti, abbiamo scoperto che oltre a guardarci sotto i piedi, dobbiamo guardare sopra le nostre teste.