Mille pacchi

Famiglia di truffatori online a Carcare, una al giorno per tre anni per un incasso di quasi 500 mila euro

Vendevano oggetti sui portali di annunci senza poi spedirli, esibendo ricevute postali contraffatte

truffe online

Carcare. Una truffa al giorno, dal 2017 ad oggi ma con attività illecite già dal 2014, per un totale che si aggira tra i 450 e i 500 mila euro di soldi incassati.

Questi, in sintesi, i dati dell’operazione “Mille pacchi” condotta dalla stazione dei carabinieri di Carcare, al lavoro da mesi per identificare i responsabili, quattro persone, denunciate in concorso per truffa aggravata e sostituzione di persona alla Procura di Savona (circa un centinaio i capi di imputazione): S.C., 51enne nata a Savona, il marito G.P. (51 anni, originario della Provincia di Cagliari), il padre I.C. (originario di Carcare, 83enne) e la madre N.G. (76enne originaria di Roccavignale).

I truffatori, senza fissa dimora e quindi irreperibili (anche se i genitori hanno sempre avuto un domicilio in Val Bormida o in Riviera, cambiandolo ben diciannove volte), agivano sui principali portali di annunci on line con un metodo che li ha portati ad avere 250 denunce, anche se ne risulterebbero altre 400 da persone che, o per vergogna di essere state truffate o per la cifra irrisoria, non si sono mai palesate alle forze dell’ordine.

Gli oggetti proposti andavano dai capi di vestiario alla pelletteria, con foto fasulle di articoli vari, e una volta che un acquirente si mostrava interessato si facevano accreditare il dovuto su una carta prepagata. La spedizione, però, non avveniva e i truffatori inviavano una copia contraffatta della ricevuta postale adducendo la colpa del mancato recapito a chi doveva eseguire il servizio. Ovviamente ad agire erano sempre gli stessi con profili sempre diversi (una cinquantina), e quindi risultavano poi irreperibili.

L’indagine, che vede i quattro famigliari denunciati a piede libero, è stata possibile grazie ad un procedimento organico della Procura, condotto dal dottor Martini, che ha permesso ai carabinieri di Carcare di operare con un unico fascicolo e, pertanto, di raggruppare più capi di imputazione a carico degli stessi.

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