Loano. La creazione di un comitato di quartiere “non per erigere barricate, ma per essere certi che il bene primario dell’ordine e della sicurezza pubblica sia garantito”. E’ il progetto a cui sta lavorando la sezione loanese della Lega nella zona delle Olivette, dove da qualche settimana è attivo un centro culturale islamico (qui la notizia riportata da IVG.it).
Secondo gli esponenti loanesi del Carroccio “la questione agita non poco la cittadinanza e in particolare i residenti della zona. Non possiamo che sollevare alcuni timori circa gli assembramenti di persone che si potrebbero creare in occasione degli incontri del centro, che (nelle intenzioni dei promotori) dovrebbe diventare un punto di riferimento per i residenti islamici di tutto il comprensorio. Si potrebbero prospettare, pertanto, seri problemi di disturbo della quiete pubblica, alla viabilità di quella zona, caratterizzata dalla scarsezza di parcheggi e da vie strette e a senso unico. Non ultimo il rischio che il luogo possa agevolare l’apertura di attività produttive slegate dal quel contesto, come kebab e quant’altro”.
“Tra l’altro sappiamo che è intenzione del centro culturale islamico di creare all’interno dei locali una netta separazione tra donne e uomini nei momenti di preghiera tenuti dal loro imam. Una soluzione che non si concilia con la destinazione urbanistica del luogo e con l’attività dell’associazione stessa. Insomma, non è possibile installare una vera e propria moschea”.
Per questi motivi, la sezione loanese della Lega chiede “alle autorità preposte che il centro rispetti le normative vigenti. Ci auguriamo che i soci si integrino con i residenti della zona e della comunità in generale; sarà nostro compito vigilare e ottenere le rassicurazioni del caso, non solo dai frequentatori del locale, ma anche dalle autorità competenti, ossia Comune e forze dell’ordine”.
La sezione della Lega di Loano ha già preso contatto e incontrato i residenti delle Olivette e sta lavorando “alla creazione di un comitato di quartiere, non per erigere barricate, ma per essere certi che il bene primario dell’ordine e della sicurezza pubblica sia garantito, in una comunità, quella loanese, saldamente legata alle proprie tradizioni e alla propria identità culturale”.