Magliolo. Saranno l’autopsia e l’esame del dna a svelare il mistero sull’identità del corpo senza vita, e in avanzato stato di decomposizione, ritrovato nei boschi di Magliolo. Ad eseguirli sarà il medico legale Marco Canepa, su disposizione del pm Marco Cirigliano.
Nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del cadavere, l’ipotesi più concreta formulata sull’identità porterebbe al carabiniere Luca Catania, scomparso nel 2016. Ad avvalorare tale possibilità, anche il ritrovamento di una pistola tra gli oggetti personali reperiti accanto ai resti umani. E, proprio per questo motivo, i familiari di Catania sono già stati avvertiti in via precauzionale.
Il ritrovamento del corpo senza vita è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, in una zona molto impervia, ad opera di un gruppo di cacciatori, che hanno poi lanciato l’allarme.
E proprio dallo stesso luogo del macabro ritrovamento erano partite anche le ricerche di Catania (il cadavere è stato ritrovato ad alcune centinaia di metri in linea d’aria dall’abitazione de genitori).
Ma il punto in cui si trovava (un dirupo estremamente impervio e difficile da raggiungere) è stato probabilmente decisivo nell’impedirne finora il ritrovamento nonostante l’utilizzo, all’epoca, anche di cani molecolari e termocamere.
In ogni caso, solo gli esami approfonditi che verranno eseguiti domani potranno svelare l’identità e gettare luce sull’intera vicenda.