Liguria. Cresce sempre di più, anche a livello social, il pressing per risolvere il caos delle autostrade liguri, nel mirino di sindaci, amministratori e soprattutto degli utenti.
Il 13 dicembre scorso è nato il gruppo Facebook “Autostrade Chiare” e ha già oltre 11 mila follower. Primo obbiettivo quello di ottenere da parte dei gestori informazioni corrette, trasparenti ed esaustive sullo stato del traffico.
Nelle ultime ore però sta prendendo forma l’ipotesi di organizzare addirittura una class action nei confronti di Autostrade per l’Italia. Uno degli amministratori della pagina Luca Ternavasio ha invitato i componenti del gruppo a esprimere l’eventuale intenzione a partecipare.
Il gruppo è esteso a livello nazionale ma molti degli iscritti vivono e viaggiano in Liguria e nel savonese, alle prese con disagi, cantieri, problemi estremi come il crollo di due viadotti, ma anche notizie preoccupanti come quelle relative alle gallerie e alle barriere fonoassorbenti. “Ritardi, costi, nervoso e soprattutto una assoluta mancanza di sicurezza e di informazioni inadeguate sono il pane quotidiano, per giunta pagato carissimo. Questo gruppo pubblico è aperto a tutti coloro che intendono far valere la propria voce e portare il problema alla luce dei media, chiedendo chiarezza e responsabili della situazione attuale”, si legge nella presentazione del gruppo.
Il gruppo si definisce “non politico”. Nei giorni scorsi, infatti, in Liguria era nato un “comitato autostrade” dietro al quale c’erano sostenitori del movimento di estrema destra Casapound.
Ma non solo il gruppo “Autostrade Chiare”: nei giorni scorsi è stata creato una pagina Facebook “Class action contro autostrada ligure A10”, nato direttamente per intraprendere via legali a seguito dei danni provocati dalla situazione della rete autostradale. “Chiunque voglia aderire ad una class action contro l’autostrada per danni psicofisici, danni morali e di disservizio, obbligato per motivi di lavoro a percorrere questo tratto autostradale”.