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Abeti “veri” per decorare i negozi di Loano a Natale, Ascom: “Una scelta mirata per salvaguardare l’ambiente”

Contrastano il dissesto idrogeologico, producono ossigeno e smaltiscono anidride carbonica, aiutano l'agricoltura di montagna

Alberi Natale Loano 2019

Loano. Ha avuto e avrà ancora in futuro benefici positivi sulla natura la scelta dell’Ascom di Loano di decorare le attività commerciali del centro storico con oltre 120 piccoli abeti “veri” forniti dai Vivai Michelini di Borghetto Santo Spirito. Le piante saranno rimosse ufficialmente a partire da domani.

A differenza di quanto si possa pensare, infatti, il ricorso ad un albero vero anziché ad uno finto, magari di plastica, ha ricadute positive per il territorio e l’ambiente: “I vivaisti che forniscono gli alberi di Natale veri – spiega Davide Michelini – non prelevano le piante dalla natura, dai boschi. Ciò è vietato dalla legge e costituisce un reato penale, oltre ad un danno al patrimonio arboreo del paese. Abeti rossi come quelli acquistati dai negozianti di Loano provengono da vere e proprie piantagioni di montagna non molto diverse da qualsiasi altra coltivazione. Non ci si pensa e si crede che questi alberi arrivino, ad esempio, dai boschi che ricoprono le nostre montagna, ma non è così. Gli alberi vengono coltivati esattamente come si fa con gli ortaggi o con i fiori. Il legno con cui si realizzano i mobili, del resto, arriva proprio da piantagioni di questo genere”.

“Gli alberi vengono messi in coltivazione quando hanno circa due anni di età e sono alti una ventina di centimetri. Restano in piantagione cinque o sei anni, finché non raggiungono la misura standard. Poi vengono espiantati insieme alle radici, messi in vaso e venduti. In questo arco di tempo, però, le piante fanno il ‘lavoro’ di qualsiasi altro albero: contribuiscono a contrastare il dissesto idrogeologico, producono ossigeno e smaltiscono anidride carbonica, aiutano l’agricoltura di montagna che è un importante settore dell’economia. Una volta raggiunge le dimensioni giuste, gli alberi vengono tagliati (di solito nel mese di novembre). Per ogni pianta tagliata, l’anno successivo ne vengono piantate altre due (a volte anche tre). Alla fine, quindi, il saldo tra alberi rimossi ed alberi piantati è più che positivo”.

Per questo motivo la presidente di Ascom, Daniela Leali, ha deciso di proporre ai suoi colleghi commercianti l’acquisto di alberi veri: “Si è trattato di una scelta mirata volta proprio a ridurre al minimo le ricadute negative per l’ambiente”.

Anche quando viene espiantato per finire addobbato nelle case o davanti ad un’attività commerciale, non è detto che la fine dell’albero sia segnata: “Ogni albero che riesce a sopravvivere (per costituzione o perché chi lo ha preso lo ha curato nel modo giusto) e ci viene restituito viene ripiantato. E’ dunque possibile che il prossimo anno la stessa pianta vada di nuovo a decorare una casa o l’ingresso di un negozio”.

Insomma, non è automatico che un albero vero faccia una brutta fine passato il periodo delle feste. Ma quando succede, la pianta contribuisce comunque alla salvaguardia dell’ambiente: “La nostra azienda si occupa anche del ritiro di ogni pianta venduta – spiega ancora Michelini – Quelle morte vengono tritate: il cippato umido diventa compost che l’anno successivo andrà a nutrire altri alberi; il cippato secco, invece, verrà trasformato in pellet per il riscaldamento. Il legno degli alberi più grandi viene recuperato e trasformato, la terra viene riutilizzata così come i vasi. Alla fine del ciclo, la quantità di rifiuti prodotti è pari a zero”.

Lo stesso non si può dire per gli alberi di plastica: “Gli abeti finti inquinano fin dalla realizzazione, che richiede l’utilizzo di materiali sintetici la cui produzione ha un notevole impatto dal punto di vista ecologico. Senza contare che di solito questi abeti di plastica vengono prodotti all’estero e primariamente in Cina, a migliaia di chilometri di distanza da noi: quanto incide sull’ambiente il loro trasporto? E quanto inciderà il loro smaltimento? Nell’ipotesi che sia possibile farlo in maniera completa. Senza contare che anche quando viene addobbato l’albero continua a fare il suo lavoro di depuratore naturale di anidride carbonica”.

Insomma, per Natale meglio un abete vero di uno di plastica: “In paesi ritenuti più evoluti del nostro dal punto di vista ambientale si tratta di una prassi consolidata, che non viene messa in dubbio in alcun modo. In nord Europa si usa l’abete bianco, che è più pregiato perché non perde gli aghi nemmeno se reciso. Qui da noi, invece, si usa l’abete rosso, che se tagliato perde gradualmente tutti gli aghi. Conservarne le radici, quindi, ha un doppio vantaggio: mantenerne la bellezza e garantirne il futuro anche dopo Natale”.

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