Fenomeno

“X Files” e avvistamenti, l’ufologo Maggioni lancia l’allarme: “Mistificazioni e falsità minacciano studi e ricerche”

Il punto della situazione, anche sugli ultimi casi in Liguria e nel savonese

Savona. Ufologia e avvistamenti… Il punto della situazione in provincia di Savona, in Liguria e in Italia: arriva dall’esperto Angelo Maggioni, savonese, da 20 anni protagonista di ricerche e analisi sul fenomeno degli extraterrestri e responsabile di ARIA – Associazione Ricerca Italiana Aliena -. E se certamente non siamo nel contesto della storica serie di “X Files”, è altrettanto vero che il filone culturale, scientifico o fantascientifico che sia, continua ad attirare curiosi e studiosi.

“Senza ombra di dubbio la situazione ufologica Italiana non è delle migliori, in questi ultimi anni si sono riaccesi vecchi casi che non hanno fatto altro che rendere imbarazzi e scontri eterni sulla loro stessa attendibilità. Tra le tante cose che si possono evidenziare, quelle più gravi sono il fatto che associazioni, federazioni o centri non rispettino più le linee guida della raccolta sia dei dati che delle indagini su segnalazioni di avvistamenti anomali. Spesso ci si trova a scoprire che non vengono compilati moduli appositi e che non vengano fatti i dovuti riscontri sulle segnalazioni o sui testimoni. Accertato il fatto che il potenziale testimone non è professionale sulla tematica ufologica e che dunque ha diritto legittimo di sbagliare o confondersi, al contrario, invece di chi opera e divulga materiale sul fenomeno ufologico che con leggerezza eccessiva sembra non riconoscere più l’importanza strutturale delle indagini stesse” afferma Maggioni.

“Fatto grave è che una parte di questa ufologia, rappresentata da nomi altisonanti di ufologi che dovrebbero non solo avere esperienza ma anche un codice etico che li differenzi da chi invece cerca spazi solo per apparire, per compiacere il proprio ego personale. Invece proprio loro sono i primi a tuffarsi in questa melma che affonda l’ufologia, trascinandola nel baratro del ridicolo. Così succede che ad un tratto sorgono convegni dove si annunciano contatti e avvistamenti Ufo in America Latina, in realtà inesistenti e inventati di sana pianta o si riciclano casi farlocchi come il famoso Caso Amicizia (conosciuto meglio come W56) palesemente falso e con risvolti giudiziari che ne definiscono la vera natura, o il caso Caponi, controverso pieno di inesattezze e con una confessione fatta davanti alla magistratura e ai carabinieri che alcuni colleghi ufologi indicano come i responsabili di una confessione forzata, ma non solo il caso viene presentato in vari programmi tv nel tempo e alcuni di questi mentendo spudoratamente (senza contare delle analisi esposte su un programma televisivo che farebbero ridere pure i bambini)”.

ufo monte beigua

“Un altro fenomeno nostrano di questi ultimi anni è anche quella di far credere, durante lo svolgimento di un convegno, che gli addetti al lavoro siano sotto pressione e minacciati da poteri occulti, o man in black nostrani che compaiono intimidendo e ammonendo chi osa esporre al pubblico certe tematiche, un divieto di divulgazione che però stride poi con il racconto e la stessa divulgazione di quei fatti top secret durante gli stessi convegni. Sembra invece, e questa posso definirla una buona notizia, cessato il costume di far credere che ad ogni convegno appaiono magicamente oggetti volanti non identificati, infatti fino all’anno scorso quasi tutti i convegni venivano accompagnati immancabilmente da visite aliene. Ovviamente questa tattica serviva per far parlare non del fenomeno ufologico ma per dar risalto all’organizzatore del convegno e dunque acquisire più visibilità attraverso i media! Oggi si potrebbe dire (senza offendere nessuno ma semplicemente per dare un’idea) che si prostituisce l’ufologia accontentandosi di ospitate di programmi che non solo non sono all’altezza della tematica ma che ne sfruttano la mancata controprova scientifica per schernire e deridere il fenomeno, ma per alcuni ufologi evidentemente l’apparire conta più della reputazione stessa ufologica”.

“Insomma credo che il quadro generale sia davvero preoccupante e che abbia preso una deriva pericolosa che porterà certamente l’ufologia si ai confini, ma non dell’universo ma come fenomeno da baraccone! Eppure il fenomeno è dannatamente reale e consistente ma non così frequente come sembra” sottolinea senza mezzi termini l’ufologo savonese.

“Per quanto riguarda la Liguria rimane aperta l’ipotesi di una ipotetica base aliena nei pressi Madonna del Monte, la zona calda della Liguria che potrebbe avere molti punti in comune con la Valmalenco, essendo una regione bagnata dal mare e provvista di monti possiede la qualità di essere fornita di ogni elemento ufologico, da ipotetiche basi sotterranee (Melogno, Madonna del Monte, entroterra Ventimigliese, Torriglia/Genova e entroterra Spezzino) e basi marine (Portofino/Camogli, La Spezia, Ventimiglia, Savona) Alcune di queste ipotesi prendono forma grazie a racconti e testimonianze del passato, come ad esempio di un oggetto non identificato che venne avvistato da un pensionato a Bergeggi e che dichiarò essersi inabissato in mare senza creare spruzzi, era il lontano 1974. Mentre per le abduction siamo fermi con gli unici due casi accertati, quello di un metronotte (al quale dedico una mia spiegazione di contatto con i Dargos sul giornale in edicola a dicembre UFO international Magazine) e di un altro genovese, mentre rimane poco chiaro quello avvenuto a Calice Ligure, dove proprio l’anno scorso sono andato per fare una perlustrazione con due collaboratori”.

“Per il 2019 rimane una sola segnalazione degna di nota avvenuta il 27 luglio ad Altare con la comparsa di due sfere luminose rosse durante un temporale” conclude Maggioni.

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