Provincia. Tutti con il naso all’insù stanotte, cielo terso permettendo. Gli appassionati di astronomia e non solo potranno infatti ammirare la massima attività delle meteore Geminidi, uno degli sciami meteorici più attivi dell’anno insieme alle Perseidi di agosto (le famose “Lacrime di San Lorenzo”) ed alle Quadrantidi di gennaio.
Secondo quanto scrive la pagina Facebook “Osservatorio Sideralmente” di Perinaldo in provincia di Imperia: “Servirà un abbigliamento adeguato per resistere al freddo, ma questo spettacolo celeste merita sicuramente l’attenzione di tutti. La Luna purtroppo disturberà notevolmente le osservazioni, ma varrà la pena cercare le stelle cadenti più luminose”.
Quando osservare?
Lo sciame delle Geminidi è attivo dal 6 al 19 dicembre, ma il picco di massima attività si avrà nella notte tra il 13 ed il 14 dicembre.
Dove osservare?
Ogni sciame meteorico prende il nome dalla costellazione in cui si trova il radiante, ovvero il punto da cui sembrano provenire le meteore. Nel caso delle Geminidi dovremo quindi cercare la costellazione dei Gemelli, il radiante si trova poco a nord della stella Castore. La costellazioni dei Gemelli la vedremo sorgere ad EST nella sera del 13 ed alzarsi nel cielo nel corso della notte.
“Le Geminidi sono meteore sono abbastanza insolite, in quanto non sono generate dalle polveri di una cometa come accade generalmente, ma dal pianetino “Phaeton 3200”, un asteroide molto particolare che in alcuni passaggi può avvicinarsi molto alla Terra. Nella notte del massimo in condizioni perfette si possono osservare circa 100 meteore per ora. Le geminidi sono meteore discretamente lente e quindi molto belle da osservare e abbastanza fotogeniche. Circa il 3% forma una spettacolare scia durante il passaggio”.
“Ma non dimentichiamo che non sono stelle. Il fuorviante nome popolare delle meteore ovvero “stelle cadenti” ci porta molto fuori strada nella comprensione del fenomeno. Le meteore sono in realtà piccoli detriti, polveri e piccole rocce, che colpendo ad alta velocità la nostra atmosfera la illuminano mostrandoci la caratteristica fugace scia”.