Regione. “È la solita strada a senso unico: ai passeggeri si chiede di pagare in anticipo i biglietti di viaggio, e se ci sono disservizi si impone di seguire il regolamento, all’azienda che dovrebbe assicurare il servizio invece si spiana la strada per evitare contenziosi. Come? Facendo sì che gli utenti fatichino a richiedere i rimborsi quando il servizio è stato inficiato da ritardi o soppressioni”.
La capogruppo regionale Alice Salvatore ha interrogato l’assessore competente Berrino sulla questione delle condizioni di rimborso dei biglietti Trenitalia quando il servizio non viene erogato, o ci sono gravi ritardi o ancora quando si fanno viaggiare i cittadini in condizioni pietose.
“Il regolamento sui rimborsi e indennità per cancellazioni e ritardi per fatto imputabile a Ferrovie dello Stato è contenuta nelle condizioni generali di trasporto: tuttavia, leggendole, si comprende chiaramente perché i più rinuncino a far valere i propri diritti!” informa Salvatore.
“Treno soppresso o partenza ritardata di 60 minuti? Ebbene, il rimborso è consentito a patto che la richiesta venga presentata alla biglietteria entro 30 minuti dalla convalida: qualora lo si faccia al di fuori di tale lasso temporale, niente rimborso”.
Prosegue il capogruppo pentastellato: “Biglietteria chiusa? Allora, il rimborso deve essere richiesto per posta entro 24 ore e solamente dalla località di partenza o di emissione del biglietto, se non coincide con l’arrivo, di fatto rendendo non agevole la procedura stessa, in caso di abbandono della località di partenza. E comunque aggiungiamo: la segnalazione nel 2019 dovrebbe essere possibile farla anche via mail e non solo per posta dalla località di partenza!”.
“Condizioni insomma assolutamente inique, a totale svantaggio dei cittadini! Ma, insomma, secondo quale criterio è stata prevista una procedura di rimborso così strutturata, tale da ostacolare o diminuire le possibilità per l’utenza di ottenere effettivamente il rimborso stesso? – continua Salvatore – Temiamo che le ‘condizioni di rimborso’ siano state studiate appositamente per mettere in difficoltà l’utenza. Quel contratto va ridiscusso”.
“L’assessore Berrino non ha voluto riconoscere le criticità rilevate e si è trincerato dietro regole e cavilli per difendere, come sempre, la multinazionale di turno e dimenticare i cittadini liguri. Questa giunta, e nella fattispecie Berrino, non sa o non vuole risolvere il problema. Sceglie di non tutelare i pendolari. Non vuole cercare soluzioni. Questi assessori che sono sempre contro i cittadini e che risultano completamente inutili alla difesa dei diritti di tutti dimostrano che la giunta sta diventando dannosa per la collettività”.
“Convochiamo immediatamente Trenitalia e non lasciamo più che prenda in giro la cittadinanza in questo modo” conclude Salvatore.