Dopoguerra e fascismo

“Movimenti neofascisti nelle carte della Questura di Savona (1945 – 1983)”, la recensione di Antonio Martino

"ll recente versamento di documenti della Questura di Savona all’Archivio di Stato ci ha dato la possibilità di scrivere una parte della storia politica"

Savona. La presenza di neofascisti a Savona nell’immediato dopoguerra venne segnalata dalla questura nel gennaio 1946, solo 8 mesi dalla fine della seconda guerra mondiale, con la scoperta e la neutralizzazione del Gruppo Autonomo Barracu delle SAM, le Squadre Azione Mussolini. Nel novembre dello stesso anno si costituì il Partito Nazionale Italiano (PNI), un precursore del MSI, con pochissimi aderenti e “Commissario” venne nominato lo studente universitario Ferruccio Lentini, già attivo nel “Fronte dell’Uomo Qualunque” con Federico Mistretta. I due neofascisti diedero origine nel giugno 1947 alla prima sezione savonese del MSI.

Nella città di Savona, caposaldo della classe operaia, il MSI e le sue organizzazioni collaterali, ebbero sempre poco seguito grazie al Partito Comunista Italiano (PCI) che ha svolto per lungo tempo e molto più che in altre parti d’Italia, una funzione egemonica sulla politica locale. Una egemonia incontrastata sul piano politico, storico e culturale. In provincia il MSI ebbe maggior successo, seppure molto limitato, in centri della riviera turisticamente rilevanti, quali Alassio, Finale Ligure, Varazze.

Il recente versamento di documenti della Questura di Savona all’Archivio di Stato, ci ha dato la possibilità di scrivere una parte della storia politica di Savona assolutamente inedita.

La vigilanza preventiva della Questura per comizi, commemorazioni, iniziative culturali. Fu efficace in particolare nel caso del comizio preelettorale dell’on. Almirante nel 1958, quando 300 attivisti del MSI, giunti da tutta la provincia, si contrapponevano 2.000 ex partigiani e portuali, attivisti del PCI savonese. Dovette intervenire la Celere per impedire che il palco venisse assaltato. Le organizzazioni collaterali: Associazione Studentesca d’Azione Nazionale (A.S.A.N.) “Giovane Italia”, Gruppi giovanili del MSI “Camicie verdi”,  Fronte Universitario di Azione Nazionale (F.U.A.N.) furono sempre discretamente controllate, ma la loro scarsità di uomini e mezzi era tale da preoccupare marginalmente i commissari della squadra politica.

Altre formazioni di estrema destra. Per lo più nostalgici del fascismo e della repubblica sociale, come i pochissimi iscritti alla Associazione Nazionale d’Arma Milizia (ANAM), oppure l’Associazione Italiana Amici della Spagna (A.I.A.S.) nel 1966, in epoca franchista. Particolare interesse è l’Associazione “Giovane Nazione” presente tra il 1963 e il 1964, nella quale troviamo uno studente di Albenga, un certo Renato Curcio. Il fondatore delle Brigate Rosse, che prima di andare all’Università di Trento era referente dell’associazione filo nazista “Giovane Europa”. Sempre in ambito eversivo troviamo le indagini svolte per il “Centro Studi Ordine Nuovo” (1962 – 1966) e “La Rosa dei Venti” (1971 – 1975).

Biografia dell’autore

Antonio Martino nasce a Savona nel 1957. Ha sempre lavorato presso un’azienda sistemistica per la Difesa. Da sempre genealogista, negli ultimi dieci anni si è occupato di storia locale per il periodo compreso tra la seconda metà del ‘700 ed il secondo dopoguerra, svolgendo le sue ricerche negli archivi statali, comunali ed ecclesiastici, in Italia e nel Regno Unito. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.