Consigli

Botti di fine anno, il vademecum di Enpa per proteggere i propri animali

Fondamentale restare con loro o, se non è possibile, tenerli chiusi in compagnia della tv e di un oggetto che riporti l'odore del proprietario

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Savona. “Sempre più comuni della provincia, ed italiani, proibiscono petardi e fuochi artificiali rumorosi di fine d’anno; la Protezione Animali savonese, promotrice da molti anni dei divieti, perché disturbano le persone malate e terrorizzano animali domestici e selvatici con conseguenze spesso mortali, ringrazia i sindaci che ne hanno deliberato il divieto”. Inizia così una nota di Enpa che ha come obiettivo sensibilizzare contro l’utilizzo dei tradizionali “botti” di fine anno.

“In ancora troppi comuni – denunciano gli animalisti – si terranno invece fuochi artificiali tradizionali la sera di San Silvestro (ed a Capodanno) ed Enpa pubblica un decalogo per affrontare l’emergenza al meglio; ma suggerisce fondamentalmente di trascorrere la serata con loro e, se possibile, portarseli assieme al veglione, in modo da poterli tranquillizzare quando scoppieranno i botti ed i fuochi di fine d’anno”. Nel caso non sia possibile, spiegano, meglio “tenerli ben chiusi e sotto controllo (soprattutto i gatti di casa abituati alla passeggiata giornaliera), lasciandoli in compagnia di un indumento o un oggetto che riporti l’odore o il ricordo dell’amato proprietario e, per minimizzare l’impatto dei botti, accendere radio o tivù; nei casi più gravi consultarsi col veterinario di fiducia”.

IL VADEMECUM PER PROTEGGERLI
– Se portate fuori il cane in passeggiata
> non portatelo fuori nel momento critico dei festeggiamenti;
> tenetelo sempre al guinzaglio;
> controllate che abbia la sua medaglietta identificativa.
– Se il vostro cane vive normalmente all’aperto:
> sistematelo se possibile in un locale chiuso (taverna o garage) e sicuro che sia privo di oggetti che potrebbero ferirlo, mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari (i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da rosicchiare);
> non tenetelo alla catena: potrebbe farsi male nel tentativo di liberarsi;
> se ha a disposizione un recinto, controllate che non possa scavalcarlo e che la chiusura sia integra.
– Se il vostro gatto è abituato ad entrare e uscire liberamente di casa:
> tenetelo chiuso in casa almeno la notte di Capodanno.
– Se il vostro pet resta solo in casa:
> lasciate le luci accese e le porte aperte;
> non lasciate in giro oggetti che lo possano ferire e lasciategli vicino un vostro indumento;
> fate in modo che il posto dove va di solito per sentirsi al sicuro sia raggiungibile;
> lasciate la ciotola dell’acqua a disposizione;
> a mezzanotte fate squillare il telefono, potrebbe distrarlo dal rumore dei botti.
– Se rimane a casa con voi:
> lasciate aperte le porte interne;
> fate in modo che il posto dove va di solito per sentirsi al sicuro sia raggiungibile;
> se si nasconde, lasciatelo tranquillo senza cercare di prenderlo;
> non costringetelo a stare vicino a voi se si sente più sicuro altrove;
> mantenete un comportamento il più possibile calmo per non rinforzare le sue paure;
> allo scoccare della mezzanotte siate il più possibile rilassati e allegri;
> tenete ben chiusi terrazzi e balconi;
> somministrate eventuali sedativi solo dopo aver consultato il vostro veterinario di fiducia.

“Rimane purtroppo inevitabile il danno che verrà arrecato – proseguono – sia dai fuochi artificiali ‘pubblici’ che dai petardi e fuochi ‘privati’, alla fauna selvatica che vive nelle città. Ogni primo gennaio i volontari dell’Enpa trovano decine di uccelli morti o ne soccorrono altrettanti ancora vivi, dopo la fuga precipitosa dai posatoi notturni a seguito degli scoppi: sono tortore, passeri, cardellini, storni ma anche gabbiani, colombi, gazze e rapaci diurni e notturni”.

Ma l’auspicio della Protezione Animali, avvertono, non è quello di vietare i fuochi artificiali bensì di “consentire solo quelli ‘moderni’, sempre luminosi ma meno impattanti e più silenziosi, quali fontane e droni con led multicolori, come già avvenuto a Torino e con sempre più frequenza in molte altre città sperando, l’anno prossimo, anche a Savona, con l’ulteriore speranza che le imprese fornitrici riducano i prezzi, attualmente spesso incompatibili con i magri bilanci comunali”.

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