Liguria. Nove ore (9) per un “ordinario” viaggio dalla Valbormida a Genova e ritorno. Un vero e proprio “horror” raccontato ieri dal presidente della Provincia di Savona, Pierangelo Olivieri, in una nota stampa ufficiale (leggi). Ma accanto a questo aneddoto più “istituzionale”, sono decine le testimonianze simili che ci arrivano da tanti automobilisti. Racconti scritti, in molti casi, direttamente dalla “prigione di lamiera” in cui si sono ritrovati rinchiusi per ore sull’autostrada A10.
“Ieri siamo partiti presto, ma arrivati ad Arenzano avevo fatto 7 km in un’ora – svela Silvia – Un cantiere ovunque”. Cantieri che, ha spiegato oggi il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in alcuni casi non erano rinviabili (perché legati alle frane del mese scorsi) e in altri erano inaspettati (come quelli “urgenti” legati alle barriere antirumore); in ogni caso, ha denunciato Toti, non erano stati comunicati alla Regione. E proprio quei cantieri finiscono sotto accusa per gli inevitabili rallentamenti e restringimenti di carreggiata in un periodo festivo e in una Regione già martoriata dal maltempo di un mese fa.
“Anche noi ieri pomeriggio ci siamo trovati in coda – racconta Daniela – Da Genova Aeroporto a Finale Ligure in 3 ore e 40 minuti, la maggior parte impiegati per arrivare al casello di Savona. Una cosa indecente”. “Praticamente impossibile arrivare – conferma Nicoletta – lavori, code, incidenti… siamo partiti 4 ore fa per fare 234 km”. “Da Rho a Pietra, partenza 10.15 arrivati alle 14.30. Il record? – spiega amaro Sergio – Circa 6 chilometri in un’ora“.
“Noi abbiamo impiegato 4 ore e mezza da Masone a Pietra – tuona Antonella – sei ore e mezza in totale partendo da Milano. E quali cantieri? Erano solo restringimenti di carreggiate, senza presenza di personale“. Poi lancia un appello a chi si trova sulla A10 a “dare qualche informazione sulle condizioni del traffico. Ieri Isoradio, solo dopo ore e dopo aver ricevuto una infinità di messaggi di fuoco, ha deciso di dare informazioni sul reale stato in cui si trovava il tratto da Masone fino a Savona. Sono sicura che possano essere più attendibili le informazioni che possiamo scambiarci tra noi ed essere davvero utili a tutti”.
Appello raccolto da molti, tanto che un canale Telegram si è trasformato di fatto in una sorta di “infotraffico” alternativo con gli automobilisti ad aggiornarsi tra loro in tempo reale sull’opportunità o meno di utilizzare la A10 (anche IVG.it sta cercando di offrire un “servizio” simile con un monitoraggio in tempo reale, clicca qui).
Al momento, nonostante le contromisure parziali messe in campo da Regione e Aspi, i disagi continuano: dopo i 30 km di coda di ieri, oggi si sono già raggiunti i 10 km tra Varazze e Albisola. E quindi, di fronte alla prospettiva dell’ennesima giornata “da incubo”, ci si arrangia come si può. Creando petizioni online (eccola), lanciando improbabili class action (qui) o tentando di sorridere: dopo l’evento “Capodanno in coda sulla A10 tra Genova e Savona” è la volta di un meme in cui, tra i buoni propositi del 2020, finisce quello di “arrivare a Savona in meno tempo dell’orca”. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere…