Cuore grande

Albenga, spettacolo benefico “Sale d’Attesa”: donati 2.860 euro ad Ant e ImmaginaFamiglie

Uno spettacolo adatto alla celebrazione delle giornate antiviolenza e alla celebrazione di tutte le donne, ma anche gli uomini

Sale d'attesa spettacolo Albenga

Albenga. “Sale d’Attesa”, un successo lo spettacolo benefico andato in scena al teatro Ambra di Albenga. Sono stati raccolto ben 2.860 euro, donati a Ant Sezione Albenga e ImmaginaFamiglie per progetti di prevenzione rivolti al benessere della Donna.

“Un grande applauso al pubblico ingauno, e non solo, che ha riempito la platea dell’Ambra dopo che lo spettacolo era stato rimandato a causa delle conseguenze del maltempo di fine novembre. Un grande applauso a chi ha fatto un’offerta pur senza partecipare al divertimento messo in scena”, il commento degli organizzatori.

“Un grande applauso a chi ha scritto, diretto, interpretato uno spettacolo fatto per approfondire ma reso con apparente leggerezza dalle attrici. Le donne sono sempre, tutta la vita, in sala d’attesa. La metafora usata delle anticamere di parrucchieri, medici, fisioterapisti, etc è quella di tutte le donne che attendono se stesse, la propria vera essenza, il proprio vero modo di essere. Si va dal medico, dal parrucchiere, dall’estetista per apparire migliori esternamente, per star bene fisicamente ma continuando a recitare la parte che si è scelta per la vita rivolta verso l’esterno”.

“Le tre donne dimostrano, con una recitazione talmente rifinita che appare naturalissima, che la condivisione, la solidarietà, l’apertura agli altri rende merito anche a se stesse. Le tre figure pian piano perdono i pezzi della maschera che ciascuna ha costruito per non essere ferita dal mondo esterno; alla fine è grazie a quella che sembrava più superficiale se le tre donne solidarizzano e comprendono meglio se stesse attraverso la visione oggettiva delle altre. E questo le rende libere, finalmente davvero e non solo più apparentemente”.

“Si ride molto perchè la problematica è presentata col linguaggio moderno, colloquiale, persino maleducato, di oggi ma c’è poco da ridere quando si pensa a quante donne pensanti siano in realtà sole con le proprie angosce. Ecco perchè questo spettacolo è adatto alla celebrazione delle giornate antiviolenza e alla celebrazione di tutte le donne, e anche gli uomini perchè no, che son disposti a confrontarsi con se stessi. Fino alla fine”.

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