"sad new year"

Albenga, 2020 nel segno dell’incertezza per tante persone in difficoltà: “sospese” 50 borse lavoro

Scaduti 2 anni, intoppo sulla proroga. Comune, Asl, Cim e Sild al lavoro per sbloccare la situazione

albenga comune
Foto d'archivio

Albenga. Ultimo giorno del 2019 e 2020 ormai più che alle porte. Ma il nuovo anno, per una cinquantina di albangenesi, già in condizioni di difficoltà, non inizierà certo nel migliore dei modi e sotto i migliori auspici.

A causa di un intoppo burocratico, complici nuove normative e la loro attuazione, a partire da domani (primo gennaio) e per tempo indeterminato (anche se la speranza è che possano essere riattivate nel giro di poco più di un mese) saranno sospese circa 50 borse lavoro destinate in gran parte a soggetti che fanno riferimento ad Asl, Cim e Sild (Servizio Inserimento Lavoro Disabili).

La Regione, con relativa normativa ad hoc, ha voluto effettuare una sorta di censimento per inquadrare la reale situazione delle borse lavoro, cioè valutare se dopo tanti anni di inserimenti lavorativi questi hanno ancora lo scopo del progetto in essere: in parole povere, per capire se esistono o necessità e condizioni per proseguirle oppure se si tratti di “obiettivi conclusi”.

E nel nuovo contratto, la revisione avviene con cadenza biennale, ovvero ogni 2 anni, scaduti i quali, previa relazione dell’ente proponente (Asl-Cim-Sild) sarà deciso se queste sono o meno rinnovabili.

Per chiarezza, va specificato che, in termini puramente economici, si tratta di entrate molto contenute (nell’ordine dei 200-300 euro cadauna) e non di veri e propri stipendi e che il Comune (in questo caso quello di Albenga) svolge unicamente un ruolo di “ente pagatore”, senza avere competenza diretta sulla materia.

Cosa che, invece, come detto in precedenza, spetta ai vari organi come Asl, Cim e Sild, che hanno il compito di presentare relazioni sui progetti in corso. E sono già stati concordati alcuni incontri (che avverranno proprio presso il Comune) nei primi giorni del nuovo anno per sbloccare la situazione.

“Il Comune di Albenga investe oltre 100mila euro l’anno per queste borse lavoro benché non dipendano direttamente dall’ente, a dimostrazione di quanto teniamo a questi progetti e a queste persone, – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Simona Vespo. – Con l’amministrazione Cangiano prima e con quella Tomatis oggi abbiamo portato avanti tutte le iniziative possibili per permettere a progetti di questo tipo di proseguire e abbiamo quasi triplicato le borse lavoro”.

“Per questo motivo andremo anche noi in Regione insieme a Asl, Cim e Sild per trovare una soluzione. Contiamo di riattivarle tutte, nessuna esclusa, già a partire da metà febbraio 2020. La borsa lavoro è uno degli strumenti messi a disposizione dallo Stato per permettere anche a soggetti svantaggiati di lavorare e formarsi nello stesso tempo: prevede l’inserimento lavorativo di quelle fasce considerate deboli o comunque degne di tutela, dai disabili alle donne, dagli under 30 fino agli over 35, dai disoccupati agli over 50 in cerca di nuovo lavoro. Risponde a esigenze di natura sociale oltre che lavorativa ma, in quanto tale, viene retribuita con un compenso (contenuto)”, ha concluso l’amministratore ingauno.

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