Provincia. “Ancora una volta il consigliere Tosi dimostra di non essere in grado di leggere i dati del turismo e continua nella estenuante litania sui numeri negativi in Liguria. Il turismo nella nostra regione, nonostante un mese di maggio negativo in tutta Italia per le numerose allerte meteo (che hanno inciso con 202 mila presenze in meno sullo stesso periodo del 2018) e come abbiamo già avuto modo di comunicare, ha chiuso in maniera positiva: da giugno a settembre abbiamo registrato +2,65% negli arrivi e +0,24% nelle presenze rispetto al 2018”.
L’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino replica così alle affermazioni del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Fabio Tosi.
“Il consigliere inoltre – prosegue l’assessore – sbaglia completamente quando afferma che in Liguria nel 2019 si sono vendute 207 mila notti in meno rispetto al 2018: in realtà si tratta di presenze – in una stanza di albergo possono soggiornare anche quattro persone – che in termini percentuali corrispondono ad una perdita di poco dell’1%. Nel dato complessivo del 2019 andranno calcolati anche i 25 mila posti in più degli appartamenti. La Liguria è la regione che ha in percentuale più appartamenti ad uso turistico censiti d’Italia: un chiaro esempio di lotta all’abusivismo. I dati di fine anno quindi saranno in linea con quelli del 2018”.
“Il consigliere Tosi si sta sforzando in tutti i modi di mettere in cattiva luce la Liguria sulle promozione turistica e sulle politiche di promozione turistica e gli voglio ricordare anche che nei quattro anni e mezzo di questa amministrazione regionale le presenze, le camere vendute e gli arrivi sono nettamente superiori ai cinque anni precedenti. La politica turistica adottata, che non si fa giorno per giorno né settimana per settimana né tanto meno per pentamestri come aveva fatto lo stesso Tosi a fine maggio, è estremamente positiva. Si metta quindi il cuore in pace e, come ho avuto già modo di dirgli, si auguri che nell’interesse di tutti noi il turismo in Liguria cresca e la smetta di continuare a diffondere dati negativi e non corretti”, conclude Berrino.