Provincia. Quattro mesi. È questa la stima tempistica, seppur ovviamente non definitiva (in primis bisognerà valutare con certezza l’assenza di auto e quindi di vittime o feriti sotto le macerie) per mettere in sicurezza il costone e ricostruire il viadotto crollato in A6.
È questo l’esito del sopralluogo del ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli, con conseguente tavolo istituzionale in prefettura, svolto questa mattina per visionare le zone colpite dal maltempo, in particolare il crollo della A6 e le principali frane e smottamenti che hanno messo in ginocchio la viabilità nel territorio provinciale.
Assieme al ministro, tra gli altri, anche il sottosegretario del MIT Salvatore Margiotta; Franco Vazio (Pd); Sara Foscolo e Paolo Ripamonti (Lega); Simone Valente, Sergio Battelli e Andrea Melis (M5S); il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri; il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio.
Con l’arrivo del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, del vicepresidente di Regione Sonia Viale e dell’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone, alle 9,30 circa è iniziato il vertice in Prefettura per fare il punto della situazione, con al centro i danni ingenti e la necessità di misure immediate di ripristino dei collegamenti viari.
La Regione Liguria formalizzerà l’estensione dello stato di emergenza già inoltrato con la precedente ondata di maltempo. Previsto anche un incontro con i sindaci e gli amministratori del territorio.

Il governatore Giovanni Toti ha dichiarato: “Ringrazio il ministro De Micheli per essere venuto qui a Savona a meno di 24 ore dalla chiusura dell’allerta. E’ un segnale di attenzione importante che apprezziamo molto come istituzioli locali. Durante la riunione appena conclusa la Regione ha ribadito a nome delle istituzioni locali la necessità di estendere stato di emergenza per i nuovi danni che si sono prodotti nelle ultime ore, dal crollo del viadotto all’interruzione delle strade comunali, provinciali e statali. Lo stato di emergenza arriverà al più presto: abbiamo già avviato il dialogo con la protezione civile nazionale. Il concessionario autostradale, invece, sta esaminando il troncone del viadotto rimasto al fine di dare almeno una riapertura parziale dell’autostrada. Il presidente della Provincia sta coordinando il lavoro sulle strade provinciali: l’obiettivo è eliminare l’isolamento della Valbormida. Come noto e come riconosciuto anche dal ministro la Liguria deve affrontare una questione strutturale importante che richiederà interventi di somma urgenza ma non solo. Inizieremo a lavorarci non appena finita la fase di urgenza”.
Il ministro Paola De Micheli ha aggiunto: “Ringrazio le istituzioni locali per la prontezza con cui sono intervenute in queste ore complicate. Molte delle problematiche che si sono create nelle ultime ore hanno riguardato situazioni non prevedibili. Come ad esempio la frana che ha determinato il crollo del viadotto sulla A6, che si è generata a causa delle grandi quantità d’acqua cadute nelle ultime ore. La prontezza di intervento delle istituzioni, coordinata dalla protezione civile, merita un ringraziamento da parte del Governo”.
“Ora la priorità è data dalal ricerca di eventuali persone che possano essere transitate sul viadotto al momento del crollo e che possano essere rimaste coinvolte. Nelle prossime ore il concessionario, insieme con i vigili del fuoco e la protezione civile, effettueranno ulteriori controlli volti a valutare possibili altri movimenti franosi o gli effetti di quello avvenuto ieri sull’altro viadotto a valle. Quando l’autostrada sarà riaperta, ciò dovrà avvenire nella massima sicurezza”.
Sul fronte delle strade provinciali: “Anas sta predisponendo un piano per la risoluzione delle soluzioni più critiche, in maniera tale da garantire la riapertura entro cinque o sei giorni da fatti e avere così una certa normalizzazione della situazione”.
Come sottolineato dal ministro, ora “siamo in piebna emergenza. Il governo sosterrà le istituzioni locali con fondi e con l’ampliamento dello stato di emergenza. Un minuto dopo essere usciti dall’emergenza dobbiamo subito lavorare ad un piano straordinario per la Liguria. Questo è un territorio che presenta una frabilità conosciuta ma anche fragilità sconosciute. Per risolverle occorrono risorse ed interventi coordinati, in maniera tale da garantire a imprese e cittadini di vivere e lavorare in sicurezza”.
Nel corso del tavolo di stamattina il ministro ha raccolto la richiesta di rafforzare i collegamenti ferroviari con Torino: “Come governo ce ne faremo carico e presenteremo l’istanza alle Ferrovie durante l’incontro in programma a Roma. Entro sera avremo una risposta. Intanto qui in Prefettura a Savona sarà attivata una cabina di regia coordinata dal prefetto. Usciti dall’emergenza avremo tempo e modo di puntualizzare i contenuti di questo piano straordinario per la Liguria”.
“Insieme al ministro De Michelis, abbiamo concluso il sopralluogo: la vista del disastro è terrificante, – ha spiegato l’onorevole Vazio (Pd). – Una frana imponente ha spazzato via i piloni del viadotto sull’A6. La viabilità deve essere ripristinata in tempi brevissimi. Il Ministro ha garantito vicinanza, sostegni economici e strumenti necessari per superare la drammatica emergenza che il nostro territorio sta vivendo in queste ore. È possibile avviare un piano di prevenzione Liguria. Al via ora il tavolo tecnico in Prefettura”.
L’intervento del presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri: “Stella e san Martino è un disastro perché è sceso un fronte di strada; aggravamento sulla A12, chiusa statale nel Cebano per Albega e quella per Aqui. Strada che da Valbormida a Borghetto traffico inizia ad essere pesante. Sulla strada 490 ex statale del Melogno, due cedimenti strutturali che stiamo valutando e vari altri. Ministro ha assicurato copertura con dichi stato di emergenza, lui lavora già come l’avesse”.
Il senatore Paolo Ripamonti ha ribadito come “in queste situazioni di emergenza non esistono colori politici, tutte le parti devono lavorare insieme. Come rappresentanti liguri a Roma faremo il possibile per avere una messa in sicurezza rapida. Quello che è avvenuto è un evento straordinario che ha isolato una zona della Liguria dal resto del mondo. Occorre intervenire in fretta e noi faremo del nostro meglio dando la massima disponibilità a lavorare in questo senso. Ciò che è importante non è solo stanziare i fondi per l’emergenza, ma attivare misure speciali per far sì che possano essere spesi, esattamente come è avvenuto con il crollo di Ponte Morandi”.
Il comandante provinciale dei carabinieri Federico Reginato ha ricordato l’impegno dell’Arma in queste ore di emergenza: “Anche gli uomini delle stazioni della Valbormida hanno contribuito alle operazioni di soccorso resesi necessasrie in queste ore. Nelle frazioni più isolate (come quelle di Stella e Rialto) avviato un vero e proprio servizio di ‘porta a porta’ andando a chiedere alle famiglie se avessero necessità particolari. Inoltre abbiamo presidiato i varchi non agibili a causa dell’emergenza. Insomma, la macchina è complessa e l’Arma sta dando il suo contributo. La risposta delle istituzioni è stata efficace”.
Il commento del sindaco di Savona Caprioglio: “Abitanti ancora bloccati, sino a ieri alle 23, ma siamo intervenuti alle prime luci dell’alba nella zona di Naso di Gatto. Siamo al lavoro. Bisogna affrontare anche il problema delle strade ad uso pubblico, statali e provinciali”.
Al termine dell’incontro, fuori dal palazzo della Prefettura savonese, sortita a sorpresa da parte di una delegazione di lavoratori della compagnia portuale. Il ministro ha stretto loro le mani. Il loro messaggio: “Non ci dimentichi”.
Nel pomeriggio, alle 15, è stato confermato anche l’appuntamento ad Albenga, dove il sottosegretario Margiotta farà il punto in tema di raddoppio ferroviario.
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