Sciopero

Gli edili tornano a protestare: “Crisi del comparto, persi 10 mila posti di lavoro”

"Tante aziende del settore hanno chiuso lasciando a casa i lavoratori". Richiesta per sbloccare le opere nel savonese

Liguria. I lavoratori edili di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil sono tornati in piazza per chiedere al governo di mettere in campo tutte le misure idonee al rilancio del comparto.

“Se nella nostra regione partissero le grandi opere a partire dalla Gronda non solo si potrebbero recuperare tutti i posti di lavoro persi ma la Liguria dovrebbe chiedere manodopera alle altre regioni – doce Federico Pezzoli, Fillea Cgil – mentre lemedie e grandi opere, come il nodo ferroviario e quello di san Benigno , sono ferme al palo, bloccano interi settori dell’economia perché l’apertura di un cantiere porta con sé un indotto che coinvolge anche tutti gli altri comparti. Chiediamo inoltre interventi di rigenerazione urbana che servirebbero alla nostra città soprattutto nei quartieri periferici e darebbero respiro soprattutto alle piccole imprese”.

Intanto la situazione del settore è drammatica: “In questi 11 anni di crisi sono centinaia di migliaia le aziende del settore che hanno chiuso i battenti – spiega Andrea Tafaria, Filca Cisl – determinando una perdita di oltre 800 mila posti di lavoro e la Liguria è la maglia nera: dal secondo trimestre 2018 al secondo trimestre 2019 il settore delle costruzioni ha perso 10 mila posti di lavoro passando da 44 mila addetti a 34 mila”.

Per Mirko Trapasso, Feneal Uil Liguria “il tempo è scaduto: bisogna completare le opere per fa uscire la Liguria dall’isolamento e dare nuovo slancio al Porto e all’economia e proseguire le opere contro il dissesto idrogeologico per mettere in sicurezza i cittadini”. Al grido di “lavoro, lavoro” il corteo è partito da piazza De Ferrari percorrerà via XX settembre e via XII ottobre per arrivare in Prefettura dove i lavoratori saranno ricevuti dal Prefetto.

Proprio al Prefettosarà consegnato un documento con tutta la lista di opere in Liguria che attendono di partire: tra queste c’erano anche quelle della Provincia di Savona. “La crisi dell’edilizia si sta facendo sentire anche in quella zona – spiega Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl – il caso dell’Aurelis Bis che dovrà essere nuovamente sottoposta ad appalto è un caso emblematico: si rischia di aspettare ancora molto tempo prima di vedere nuovamente partire il cantiere. E in primo piano c’è il raddoppio ferroviario Andora-Finale: tante promesse ma ancora tutto fermo”.

“Complessivamente parliamo di almeno un migliaio di lavoratori edili che potrebbero trovare occupazione e per la provincia di Savona sarebbe una risposta in grado di dare un po’ di ossigeno a tutto il settore dell’edilizia”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.