Varazze. Dopo il sopralluogo del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e dell’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, assieme al sindaco di Varazze Alessandro Bozzano e ai tecnici, ecco la situazione nella frazione di Casanova, a Varazze, dove la strada provinciale 57 è ancora chiusa a seguito di un grosso masso che si è staccato dalla collina. Gli sfollati sono 10, tre abitazioni ancora inagibili a seguito dello smottamento del versante.
Per la parte riguardante la strada provinciale l’intervento provvisorio per consentire una riapertura a senso unico alternato (escluso le giornate di allerta meteo arancione o rossa), il costo ammonta a 350 mila euro, lavori di somma urgenza finanziati dal Comune di Varazze – su delega della Provincia di Savona -, risorse che rientreranno nel momento dell’erogazione dei fondi per lo stato di emergenza chiesto dalla Regione Liguria per l’ondata di maltempo dei giorni scorsi.
Il sindaco Alessandro Bozzano ha riferito che i blocchi di cemento necessari per una prima messa in sicurezza arriveranno tra giovedì o venerdì di questa settimana, dunque i lavori potrebbero partire all’inizio della prossima settimana: dieci giorni per completare l’intervento, che prevede anche azioni di disgaggio. Con questo primo step almeno una delle case tornerà agibile.
Quanto alla messa in sicurezza complessiva della collina sono partite le ordinanze del Comune nei confronti dei privati proprietari delle aree, i quali avranno 60 giorni di tempo per presentare una relazione tecnica su modalità e tempi dell’opera da mettere in campo sul versante e consentire così una riapertura totale del tratto di viabilità provinciale: solo terminato questo passaggio le altre due abitazioni torneranno agibili, con il rientro di tutti gli sfollati.
“Faremo rientrare le persone solo quando saremo certi oltre ogni ragionevole dubbio che non ci siano rischi” ha ribadito il governatore Toti nel corso dell’ultimo sopralluogo. Inoltre la Regione ha garantito il rientro delle spese che i privato dovranno sostenere con le risorse che arriveranno dallo stato di emergenza.