Vado Ligure. “Vedere questa piattaforma quasi completa è la dimostrazione che la Liguria non si piega neppure di fronte a questa straordinaria ondata di maltempo e tutte le avversità che stiamo attraversando”, ha commentato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in visita questo pomeriggio alla piattaforma Maersk di Vado Ligure.
“Il terminal sarà inaugurato il 12 dicembre e operativo nei primi mesi dell’anno a venire, con tempistiche progressive che ci permetteranno di adeguare le infrastrutture intorno, sulle quali mi pare che l’Autorità portuale stia lavorando di buona lena. È un porto straordinario, il più moderno del Mediterraneo, su cui lavoreranno da subito 300 occupati, di cui 80 formati con il progetto ‘blue economy’ di Regione Liguria. È la Liguria che non si arrende e che va avanti, quindi sono particolarmente soddisfatto specie dopo giornate in cui ci occupiamo solo di rimediare a danni: guardare al futuro fa bene a tutti”.
Confermata, dunque, l’apertura e l’inaugurazione del terminal il prossimo 12 dicembre. E ad entrare più nello specifico dei lavori in corso è stato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, che ha spiegato: “Sopralluogo a pochi giorni dal lancio. Abbiamo trovato una situazione positiva, nonostante che le ultime giornate di maltempo abbiano ovviamente rallentato i lavori. In alcuni giorni , durante l’allerta rossa e arancione, non è stato proprio possibile lavorare”.
“Oramai, tuttavia, sia lo stato delle pavimentazioni che delle recinzioni doganali, che dell’apprestamento di tutte le vie d’accesso è tutto più o meno pronto. Il 12 dicembre confermiamo l’apertura del Terminal”.
“C’è un rischio perché con A6 chiusa, Cadibona anche e a A26 poco operativa, con circa mille mezzi pesanti che ogni giorno arrivano, vanno e vengano da Vado, sono impossibilitati a fruire a servire il porto e la Valbormida come dovrebbero. Questa è l’emergenza numero uno dei fatti degli ultimi giorni”.
“La piattaforma avrà un avvio graduale, abbiamo stimato il flusso di mezzi pesanti che avremo nei prossimi tre anni. Se consideriamo che le stime fatte dai concessionari autostradali della A26 e A6 parlano di ripristino completo delle opere danneggiate, si parla di 5-6 mesi per averle operative, questa tempistica è compatibile con l’incremento dei traffici della piattaforma”.
“La piattaforma avrà un incremento graduale che noi abbiamo stimato nei prossimi 3-4 anni, quello che sta succedendo ora vuol dire la chiusura dei porti di Genova e Savona tout court, non c’è alcun discorso di piattaforma. Perché noi non possiamo immaginare che di 3 arterie autostradali, due siano venute meno. È questo il vero problema”.
“Quello che abbiamo considerato, invece, è che ripristinando le arterie, avendo il traffico che già abbiamo e l’incremento della piattaforma, alcune opere che abbiamo in programmazione, in appalto (come la strada di scorrimento di Vado dal casello di Vado alla piattaforma e la viabilità provvisoria-definitiva di via Trieste intorno alla piattaforma per gli abitanti di Vado) vengano realizzate entro un anno, un anno e mezzo come da cronoprogramma. Se non avessimo questi lavori, allora sì che la piattaforma creerebbe un impatto non gestibile per la comunità”, ha concluso Signorini.