Liguria. Sono proseguiti in queste ore i lavori di messa in sicurezza dei viadotti Pecetti e Fado Nord sulla A26, sui quali la circolazione è stata interdetta lunedì notte, con gravi disagi per la mobilità autostradale della Liguria.
“Dalle informazioni che mi ha fornito il concessionario stanno lavorando sui due tronconi, hanno fatto le prove di carico – annuncia il presidente di regione liguria Giovanni Toti durante una conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza”.
C’è attesa per confronto tra i tecnici di Aspi e i periti della Procura, dopodiché se, “se ci sarà la assoluta certezza” potrebbe essere presa la decisione di riaprire al traffico i viadotti.
Intanto sul fronte giudiziario altri due filoni d’indagine sui viadotti controllati da Aspi. L’inchiesta è da una parte per omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina, al momento a carico di ignoti, dall’altra per la falsificazione dei documenti come le relazioni di sicurezza sullo stato dei ponti.
La prima indagine della procura di Genova è collegata alla chiusura parziale della A26 per il “grave stato di deterioramento con pericolo di rovina” rilevato dai consulenti della procura sui ponti Fado e Pecetti, i due viadotti su cui Aspi sta effettuando controlli da lunedì notte. Nel fascicolo, in mano al pubblico ministero Walter Cotugno, potrebbero rientrare ora anche il Bisagno e il Veilino, sulla A12, e il Letimbro, sulla A10.
Il secondo filone di indagine, invece, ipotizza il reato di falso e riguarda l’alterazione dei rapporti su altri quattro viadotti: Scrivia (A7 in prossimità di Busalla), Coppetta (A7 nei pressi di Serra Riccò), Ponticello ad Archi (A10 tra Voltri e Arenzano) e Bormida (A26 tra Ovada e Alessandria).
Verifiche in questo senso verranno fatte anche su tutti gli altri viadotti nel mirino della procura. Non è escluso che a questo punto potrebbero scattare altre limitazioni o chiusure.
Altro aspetto inquietante emerso dalle indagini il fatto che il viadotto Fado, quello chiuso insieme al Pecetti, non fosse mai stato oggetto di una relazione sul rischio dedicata ma solo a controlli di tipo visivo.
In totale sono 28, di cui 20 in Liguria, i ponti al centro degli accertamenti e su cui si sospettano falsi o omissioni. Pecetti, Gargassa, Fado, Vagnina, Biscione Sud, Stura III e Gorsexio sull’A26; Sei Luci, Teiro, Costa, Ponticello ad Archi, Schiantapetto e Letimbro sull’A10, Veilino, Bisagno, Nervi, Sori, Recco (A12); Scrivia e Coppetta (A7); Bormida Nord, Carlo Alberto, Ferrato e Baudassina, ponte Monferrato (A26, tratto piemontese), Paolillo (A16), Moro e Foglia (A14).
E nelle prossime ore si attende la relazione dei tecnici della Procura sul viadotto Sori (A12) dove Spea non effettuava controlli nei cassoni dal 2013.