Liguria. Autostrade per l’Italia aggiunge e corregge le valutazioni sullo stato di salute di alcuni viadotti del tronco genovese, e la correzione è in peggio. Su queste infrastrutture già operativi i cantieri per gli interventi più urgenti.
La notizia, anticipata dall’edizione genovese de La Repubblica è stata confermata dalla stessa direzione del Tronco di Genova, che ha diffuso una nota stampa con gli aggiornamenti sullo stato di salute di alcune opere, che comunque – rassicurano – “non sono a rischio per quanto riguarda la tenuta statica”.
Nel nuovo report spuntano ben quattro 70, voti precedentemente non presenti nelle tabelle pubblicate sul sito di Aspi, che, tradotto, impongono lavori e interventi nell’immediato, urgenti. Questi quattro “malati” sono il viadotto Busalla e il Coppetta, sulla A7, Genova – Milano, il passante sul Bormida sulla A26 e il ponticello ad archi sulla A10, Genova – Savona. Per questo sono già partiti i cantieri per gli interventi considerati quindi urgenti.
Ma l’aggiornamento porta a nuove priorità anche per altri viadotti, altri quattro, oggi catalogati con 60, che significa lavori da portare a termine entro 2 anni: il Vegnina, Biscione Sud e il Ponte S.S. del Monferrato sulla A26 e il Sottovia Schiantapetto sulla A10 nei pressi di Albisola. Qui i tecnici di autostrade stanno sostituendo i giunti e mettendo a posto l’impalcato, ma il recente peggioramento nella valutazione (tre mesi fa era 50) impone appunto di intervenire in 2 anni anziché in 5.
Menzione a parte per il Bisagno, già al centro delle polemiche per le proteste dei cittadini, che da 43 passa a 50, anche se, come riportato anche su queste pagine, il cantiere è già operativo e terminerà in due anni, come previsto in questi casi.
L’aggiornamento contempla anche altri tre viadotti classificati tra 30 e 43: per tutti queste 15 opere sono partiti i lavori per un totale di 8 milioni di euro. “Si tratta ovviamente di una quota del più ampio piano di manutenzione di ponti e viadotti già avviato da ASPI a inizio 2019 e che, nella sua complessità, dovrà essere condiviso tra ASPI e il MIT entro il mese di novembre, così come stabilito dalla Convenzione”, sottolinea Aspi, ricordando che non esistono ponti a rischio caduta.
In questa fase, nella quale Autostrade per l’Italia sta cercando di gestire la delicata questione con rinnovata trasparenza, però tutto è ancora “work in progress”, per cui nelle prossime settimane potrebbero arrivare nuovi aggiornamenti sullo stato di salute dei nostri viadotti.