Savona. Nel 2015 era il “fanalino di coda” della Liguria, oggi può vantare un abbattimento delle cause civili del 48,3% che surclassa i risultati degli altri tribunali liguri. Sono numeri positivi quelli comunicati questa mattina da Lorena Canaparo, presidente del tribunale di Savona, in occasione della settimana della giustizia.
“Nel 2015, in particolare, le cause antecedenti al 2000 erano più di 59 – spiega la dirigente amministrativa Silvia Biagini – oggi, invece, non solo non ci sono più cause del secolo scorso, ma solo l’1,58% delle cause ha più di tre anni, di fatto circa 35 cause sulle 2500 attualmente in corso. L’abbattimento delle cause civili dal 2015 al 2019 è del 48,3%”.
Un recupero “monstre” in quattro anni figlio, spiegano, sia della grande collaborazione che si è instaurata tra le varie figure coinvolte (come magistrati, cancellieri e avvocati) che della digitalizzazione delle pratiche. E il risultato è ancora più eclatante alla luce di una situazione sempre più critica per quanto riguarda il personale: “Attualmente la scopertura attuale è del 28% ma nel prossimo anno diverse persone andranno in pensione e si raggiungerà il 40% – spiega la dottoressa – le scoperture riguardano proprio i ruoli apicali, come direttori e cancellieri. E già oggi su cinque direttori amministrativi ne abbiamo solo due, ma uno si occupa dell’ufficio del giudice di pace dove manca il funzionario chiave… di fatto abbiamo un direttore su cinque”.
“Le persone sono fondamentali, bisognerebbe permettere a chi fuoriesce di trasmettere le competenze al personale che subentra – è il commento di Lorena Canaparo, presidente del tribunale savonese – a livello informatico, poi, dobbiamo implementare la formazione, perché è difficile trovare persone che abbiano sia le competenze giudiziarie che quelle informatiche. In questo momento sicuramente c’è un buon livello di competenza, certificato dall’ultima ispezione, ma basta qualche pensionamento per andare in difficoltà. Dobbiamo ricordare che il personale fa la differenza”.
Nel solco dell’evoluzione tecnologica, nell’ultimo periodo il tribunale di Savona sta sperimentando la trasmissione degli atti in via telematica all’agenzia delle entrate. Proprio su quest’ultima novità, in particolare, fa leva il commento positivo di Alberto Princiotta, presidente della sezione civile: “I dati evidenziati dal presidente del tribunale evidenziano che tribunale di Savona è efficiente e efficace – spiega il magistrato – questo grazie a lavoro di tutti quelli che ci lavorano, che hanno valori condivisi e hanno saputo fare squadra”.
Continua Princiotta: “Riusciremo a mantenere questo trend positivo e ad essere incisivi nelle cause ‘fresche’? Secondo me la tendenza sarà positiva per due motivi forti, destinati a non venire meno nonostante la carenza di personale. Primo, abbiamo tutti imparato a lavorare sfruttando al massimo gli strumenti digitali: è stato difficile, abbiamo dovuto cambiare metodo di lavoro e imparare strumenti complessi. Nessun altro paese al mondo ha uno strumento complesso come la nostra ‘Console del Magistrato’. Ma oggi abbiamo ben imparato, e questo si traduce in benefici sui tempi. Secondo, tutti si sono impegnati al massimo, facendo ben più di quando avrebbero dovuto: ringraziamo anche gli avvocati che non si sono mai tirati indietro e sono stati disponibili fin da subito a venirci incontro”.
Secondo Princiotta, tuttavia, ci sono almeno due aspetti negativi dietro l’angolo: “Il primo è la legge 116 del 2017 che entrerà in vigore nel 2021, il secondo è la riforma che il ministro della Giustizia sta facendo a tappe forzate – spiega – la prima legge è molto contestata dai magistrati onorari, e ci preoccupa il potenziamento delle competenze dell’ufficio giudice di pace. Già oggi a Savona è un ufficio in difficoltà, soffre di pesante carenza di organico con soli 4 giudici su 7. La presidente è stata costretta visto l’aumento delle pendenze a mandare un giudice di rinforzo. La seconda cosa è riforma del codice di procedura civile, che comincia a preoccuparci. Io però resto ottimista perché la grande collaborazione instaurata qui a Savona dovrebbe permetterci di affrontare queste novità” conclude il giudice.
Positivo, infine, anche il commento di Luca Cardone, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati savonese: “Abbiamo dato che comparati alla media italiana sono di eccellenza assoluta. L’efficienza comporta: primo, il permettere l’accesso alla giustizia dei cittadini che hanno necessità; secondo, avere aspettativa di un giudizio equo; terzo, che questo avvenga nel più breve tempo possibile. Questi valori, in quest’ordine, per noi sono fondamentali”.
Conclude Cardone: “Vorrei sottolineare che nel settore Giustizia civile rientrano ormai molti casi diversi, come mediazione e negoziazione in molti settori diversi. Avvocatura non soltanto collaborativa ma anche aperta al nuovo e alle diverse vie. E la scommessa del telematico è sicuramente vinta: gli effetti positivi sono superiori a quelli negativi. Dobbiamo ancora imparare ad adattarci ma in un territorio complesso come il nostro la digitalizzazione ha fatto la differenza. Sono 791 gli avvocati iscritti oggi a Savona, un trend leggermente in crescita. Abbiamo contribuito a creare una macchina molto efficiente: speriamo che la congiuntura economica negativa passi in fretta e che questa macchina possa essere usata sempre di più”.