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Nuove tariffe sui rifiuti, sì all’odg del Pd in Consiglio regionale: “Tutele per i comuni montani”

Lo stop all'applivazione in attesa che vengano accolti i rilievi di Anci

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Liguria. È stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno dai consiglieri regionali del Pd ligure Pippo Rossetti, Luca Garibaldi e Giovani Lunardon, che impegna la Giunta a chiedere all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) di bloccare l’approvazione della deliberazione sul nuovo sistema di tariffazione del ciclo rifiuti, in attesa che vengano accolte le richieste di Anci.

Il rischio, spiegano i consiglieri del Partito Democratico, “è che vengano messi in ginocchio i Comuni liguri montani, così come denunciato ieri da una nota di Anci. La deliberazione di Arera in merito al nuovo sistema di tariffazione del ciclo rifiuti (Tari) è imminente – si legge nell’odg – e quelle disposizioni, in discontinuità con la vigente regolazione della gestione del ciclo rifiuti, risultano di difficile applicazione e si prevede che avranno ripercussioni negative sui bilanci degli enti locali e, conseguentemente, sul regolare svolgimento delle attività connesse”.

I consiglieri del Pd hanno chiesto di tenere conto di cinque criticità sollevate da Anci all’interno della delibera. Nello specifico si sottolinea che “l’eventuale differimento ad aprile 2020 non consentirebbe il rispetto dei principi di bilancio di cui al d.lgs. 118/2011), pertanto si domanda il differimento al 2021; in relazione all’IVA, poi, si chiede l’inclusione dell’imposta nella definizione della tariffa, laddove sia in vigore una tariffazione Tari tributo; inoltre in relazione all’inesigibilità dei crediti, per i Comuni che applicano la Tari tributo, i cui costi sono al lordo dell’IVA, si prevedono grossi problemi di copertura nel bilancio, relativi soprattutto al costo dell’IVA, considerato che, con la nuova regolazione, l’inesigibilità si potrà accertare solo dopo aver esperito tutte le azioni giudiziarie per il recupero; l’esclusione dal perimetro della regolazione tariffaria delle attività cosiddette esterne (gestione del verde pubblico, pulizia concessioni demaniali) comporterà maggiori voci di costo per il Comune con conseguenti difficoltà di copertura; infine si chiede la diversificazione dei criteri di definizione della tariffa che tengano conto delle diverse tipologie di gestione in house e in economia”.

“Il voto unanime di oggi – concludono Rossetti, Garibaldi e Lunardon – è un primo segnale positivo. Continueremo a seguire l’evolversi della situazione”.

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