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Messa in sicurezza “Madonna degli Angeli”, Melis (M5S): “Il Comune di Savona ha rinunciato ad un finanziamento completo”

Il consigliere regionale pentastellato mette in discussione la scelta del Comune di bocciare l'operazione, rinunciando così al bando per ottenere i fondi

Savona. “Ho conosciuto tempo addietro i promotori delle iniziative di salvaguardia della nota chiesa della “Madonna degli Angeli” che sovrasta tutta la città di Savona. Una zona dove vado spesso a correre, in bicicletta o semplicemente a passeggiare, perché a due passi dal centro eppure piacevolmente isolata. Il progetto cui si fa riferimento sul Secolo XIX- edizione di Savona di oggi mi è ben noto: membri del comitato mi avevano più volte illustrato le linee di massima e soprattutto avevano già avviato proficui colloqui con alcuni tecnici, tali da indirizzare già la strada per accedere a fondi del piano di sviluppo rurale, nella fattispecie la misura del “PSR 8.2.8.3.1. M08.03 – Prevenzione dei danni cagionati alle foreste da incendi boschivi, calamità naturali ed eventi catastrofici”.

Così il consigliere regionale Andrea Melis, commentando la notizia odierna, secondo cui il comune di Savona rinuncerebbe al bando per i lavori di messa in sicurezza della chiesetta sul monte Ornato.

“Ci eravamo confrontati in alcune occasioni e avevo constatato direttamente con gli uffici regionali la coerenza del progetto con il bando proposto – continua Melis -. I proponenti possono essere privati in forma associata, ad esempio i frontisti, oppure certamente il comune. La copertura dei costi è a conclusione lavori pari al 100%, al quale si aggiungono le spese di progettazione, per cui è di fatto totalmente coperto. Chiaramente il soggetto attuatore deve anticipare, ma possono comunque essere previsti anticipi a inizio lavori pari al 50%, oppure coperture dei costi ad avanzamento lavori meglio ancora se suddiviso in lotti”.

“Inquadrandosi proprio nel più ampio contesto degli interventi di prevenzione antincendio e di fatto anche in prevenzione e contrasto al dissesto, questa iniziativa era ed è di validità oggettiva e non indirizzata unicamente alla questione della chiesa, che ha altrettanta importanza ma per altri motivi, casomai più di culto e conservazione”.

“Ora, il progetto di massima era già ampiamente noto da tempo, e dava luogo, con un minimo spirito di iniziativa anche a possibili progetti di collaborazione fra più soggetti. Se l’Amministrazione comunale ritiene di non avere risorse anche in termini di personale, nulla osta che si attivi con appositi accordi, ad esempio con l’Università, oppure con le strutture della Regione, per farsi sostenere e non perdere l’opportunità di accedere a fondi di diverse centinaia di migliaia di euro per iniziative che parevano condivise, a parole”.

“Quello che più mi dispiace – conclude Melis – è l’assoluta mancanza di iniziativa per trovare soluzioni alternative: la finanza degli enti pubblici e le risorse sono poche per tutti, è cosa nota. Ma ci sono comuni, anche piccoli, che fanno cose incredibili trovando collaborazioni fra più soggetti e accedono a fondi di vario genere. Savona invece rimane al palo ed è per me motivo di grande rammarico”.

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