Alassio. Sono un dolce tipico della Riviera e in particolare di Alassio. Ma sono conosciuti ormai in tutto il mondo per la loro bontà. E ora, anche per gli svariati usi che possono essere fatti con il loro gusto e il loro profumo.

Sono i baci di Alassio che, per tradizione, si differenziano per caratteristiche dai vicini piemontesi “baci di dama”. Una tradizione legata al gusto, ma i baci alassini hanno ormai raggiunto una ribalta internazionale e, si potrebbe dire, sensoriale.
L’ultima novità porta la firma del famoso birrificio “Eastside” di Latina, che ha confezionato addirittura una birra speciale: si chiama “Baciami ancora” e il nome è tutto un programma. Si tratta di una birra da 10 gradi alcolici brassata con caffè, grue di cacao, lattosio e, ovviamente, baci di Alassio. Sarà presentata in anteprima, il prossimo venerdì 18 ottobre, al “Genova Beer Festival”. Un “amore a prima vista” quello tra i ragazzi dell’Eastside e il bacio alassino, scoccato dopo averlo provato, a cena, a “La Mangiatoia”.

Ma non si tratta certo del primo “utilizzo” tanto inusuale quanto gradito per i baci, che sono già serviti per realizzare anche un cocktail, che porta la firma del bartender Giuseppe Manzo, è stato soprannominato “Un bacio a Rio da Alassio” e ha vinto un prestigioso contest tutto in salsa alassina.
Ma la fragranza del bacio di Alassio è diventata anche l’essenza per un profumo per ambienti, “Acqua profumata al bacio”, presentato e lanciato da “Acqua di Alassio”.

Una vera e propria consacrazione, sancita da colui che è universalmente riconosciuto come il “re della pasticceria”, Ernst Knam, grande amico di Alassio, dove è già stato gradito ospite in diverse occasioni. Knam ha rivisitato il bacio di Alassio, ma, come tradizione impone, con il massimo rispetto, apportando solo una “piccola modifica” alla ricetta: la sua prevede anche la fava Tonka, sia nella ganache che nell’impasto.
Insomma, sono ormai tutti innamorati del bacio di Alassio che, in questa come in ogni storia d’amore che si rispetti, rappresenta l’apostrofo (non rosa, ma comunque dolce) tra le parole “t’amo”.