Dati negativi

“Fornero” e Quota 100: in Liguria si va sempre meno in pensione, le donne le più penalizzate

Cgil Cisl Uil hanno chiesto al Governo un confronto sulla previdenza che superi l'attuale sistema pensionistico

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Foto d'archivio

Regione. I dati, elaborati dall’Osservatorio Previdenza Cgil sulle pensioni erogate a giugno 2019 dall’Inps, segnalano una flessione di quelle erogate in Liguria.

“La diminuzione è generalizzata in ogni provincia: rispetto al 2018 il totale delle prestazioni pensionistiche passano da 541.507 a 532.428, – hanno fatto sapere da Cgil Savona. – La contrazione interessa sia i lavoratori dipendenti sia quelli autonomi. Nel primo caso si passa da 279.065 a 271.236, mentre nel secondo si passa da 134.011 prestazioni erogate a 133.035″.

“Ad aumentare è invece la gestione separata che coinvolge i lavoratori parasubordinati che passa dalle 14.361 prestazioni del 2018 alle 15.414 del 2019, aumento probabilmente dovuto agli assegni erogati a chi, in pensione, ha terminato una seconda attività lavorativa”.

“In sintesi si può affermare che in Liguria i lavoratori, sia dipendenti sia autonomi, vanno sempre meno in pensione. Da un lato l’applicazione della cosiddetta legge Fornero che ne limita l’accesso e dall’altro quota 100 che non ha prodotto i risultati sperati sono alla base di un sistema pensionistico ingiusto che penalizza le donne, che hanno carriere discontinue e lavoratori dei settori usuranti”.

Cgil Cisl Uil hanno chiesto al Governo un confronto sulla previdenza che “tracci le linee per una vera e propria riforma previdenziale che abbia tra i suoi principali obiettivi l’equità sociale con una attenzione particolare rivolta alle giovani generazioni”.

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