Preoccupazione

Finale, 800 firme contro il 5G: “Il sindaco Frascherelli sospenda l’installazione delle antenne”

L'appello è stato formalizzato con un documento dal comitato "Finale senza elettrosmog"

Eolo antenna

Finale L. In data odierna, il comitato “Finale senza Elettrosmog” ha consegnato all’ufficio protocollo del comune di Finale Ligure una petizione popolare firmata da 800 cittadini per dire “stop al 5G”. Nel documento, in particolare, viene richiesto al sindaco Ugo Frascherelli, in quanto autorità sanitaria locale, la sospensione dell’installazione di antenne e ripetitori 5G sino a quando non verranno realizzati e condotti a termine studi scientifici indipendenti in grado di dimostrarne l’innocuità per la salute umana e l’ambiente. 

Spiegano dal comitato: “Tali indispensabili test infatti non sono mai stati eseguiti e molti scienziati, in base alle numerose evidenze scientifiche già a disposizione, avvertono del potenziale grave pericolo che la diffusione capillare di questa nuova tecnologia potrebbe comportare e chiedono di bloccarne pertanto l’implementazione. Il comitato si dichiara molto soddisfatto del risultato raggiunto e sottolinea che ulteriori firme potranno essere aggiunte in futuro ad integrazione dell’attuale raccolta”

“È stata riscontrata nella popolazone finalese ampia sensibilità su questo tema: c’è molta preoccupazione per la salute di bambini, donne incinte, portatori di protesi metalliche o pacemakers, anziani, persone fragili ed elettrosensibili – commentano in una nota – il comitato confida in un atteggiamento prudente e responsabile da parte del sindaco nei confronti di un provvedimento che potrebbe avere un significativo impatto negativo sulla vita di noi tutti e chiede di non concedere in alcun modo le proprietà comunali per l’installazione di antenne 5G”.

Nell’appello sottoscritto dai cittadini si chiede di applicare il “principio di precauzione” sancito dall’unione europea bloccando il 5G sul territorio comunale fino a quando non verranno fornite garanzie reali sulla sua innocuittà. 

“Numerosi  Comuni italiani hanno agito o stanno agendo in tal senso, con delibere o mozioni approvate (es. Cogne e Scanzano Jonico). Il “Codacons” (coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) ha presentato un esposto in 104 procure affinchè si aprano indagini sui rischi per la salute connessi al 5G – continuano – si ricorda infine che il 5G è stato fermato in quattro cantoni svizzeri, in diverse città irlandesi e polacche. Nella città/regione di Bruxelles  il ministro dell’ambiente Céline Fremault, a proposito di tale scelta, ha dichiarato: “5G? I cittadini di Bruxelles non sono cavie la cui salute possa essere messa in vendita per profitto e non deve restare alcun dubbio” concludono.

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