Savona. Circa mezzo milione di euro. Questa la cifra con cui questa mattina l’assessore Maurizio Scaramuzza (leggi l’articolo) ha quantificato l’indotto portato dagli alpini a Savona in occasione del 22° Raduno del Primo Raggruppamento svoltosi nel fine settimana. Una cifra ottenuta calcolando 10 euro di spesa media per ognuna delle 50 mila persone giunte sotto la Torretta da venerdì a domenica, tenendo conto che qualcuno è stato qui solo un giorno (limitandosi a consumare nei bar) mentre altri sono rimasti più giorni, spendendo quindi anche in hotel e ristoranti.
Calcoli, quelli di Scaramuzza, che a Savona hanno suscitato reazioni contrastanti, tra chi plaude senza mezzi termini all’iniziativa e chi fa dei distinguo lamentando un indotto comunque inferiore alle attese. Tra i più soddisfatti ci sono sicuramente gli hotel: “I nostri albergatori avevano le camere piene – fa sapere Carlo Scrivano, direttore dell’Upa savonese – quindi non possiamo che dirci contenti”.
Ma il più entusiasta di tutti è senza dubbio Vincenzo Bertino, presidente di Confcommercio: “Credo sia stato un grande evento per la città di Savona e in generale la Liguria. Non abbiamo dati precisi, ma i pubblici esercizi che abbiamo contattato hanno lavorato tutti: anzi secondo me la stima di mezzo milione di euro è bassa, sono convinto la cifra totale sia ben maggiore. Gli alpini sono persone perbene, e quando le persone perbene vanno in giro non lo fanno con i soldi contati o portandosi il cibo da casa… So che qualcuno è meno contento, rispondo così: non lamentiamoci come siamo soliti fare, sarebbe davvero una brutta cosa“.
Il riferimento è ai “cugini” di Ascom, che al contrario avanzano qualche riserva sui benefici che la manifestazione ha portato alla città. “Sicuramente è stata bellissima a livello folcloristico, ma a livello lavorativo meno di quanto ci era stato ventilato – spiega la presidente Laura Filippi – più che altro perchè le presenze si sono concentrate su sabato sera e domenica”.
Un quadro condiviso dal suo vice, Paolo Schiavi: “Va premesso che la manifestazione è è stata bellissima e che sicuramente il commercio savonese l’ha accolta con grande entusiasmo, dato che non c’era vetrina che non fosse stata abbellita per loro. Detto questo, va notato che venerdì c’era pochissima gente in giro e quindi sia i pubblici esercizi che i negozi normali non hanno avuto un riscontro. E nemmeno sabato mattina. Il lavoro è iniziato di fatto sabato pomeriggio“.
E anche qui occorre un distinguo: “Chi somministra cibo e bevande ha avvertito molto l’arrivo degli alpini, gli altri tipi di negozi molto meno. Infatti diversi domenica pomeriggio hanno deciso di tenere chiuso. Poi come in tutte le cose bisogna saper cogliere l’occasione – ammette Schiavi – c’erano bar strapieni e altri meno, dipende anche dalla bravura del singolo esercente”.
“Penso che la stima di mezzo milione sia attendibile – chiarisce – ma è anche una cifra che sull’economia della città incide fino a un certo punto… può sembrare tanto per chi non è ‘addetto ai lavori’, ma un ipermercato fattura cifre simili in pochi giorni”. Insomma, luci e ombre: “E’ stato un evento positivo, uno di quelli che fa bene alla città e magari ce ne fosse uno alla settimana… Però è innegabile che a livello commerciale il raduno non abbia portato quanto si sperava” conclude.